Battipaglia, droga e rapine
il ricatto sessuale del boss

Battipaglia, droga e rapine il ricatto sessuale del boss
di ​Petronilla Carillo
Mercoledì 28 Settembre 2016, 06:35 - Ultimo agg. 20:15
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«Ma non scendo, sto senza soldi e non scendo proprio...». «Puoi venire tranquillamente, lo sai già... no, hai capito?». È uno stralcio della conversazione tra Emanuele Barbone e una giovane ragazza alla quale l’uomo chiede sesso in cambio di droga. Diverse le intercettazioni tra i due: Barbone chiama a qualsiasi ora, anche della notte, e spesso insiste per farla andare da lui. Anche senza soldi. È informato su tutti gli spostamenti della ragazza, come si evince da una telefonata dell’una di notte. Lui la chiama e le chiede dove è. «A casa», risponde lei. «Tu hai detto che stavi al centro». «No, mi sono fatta accompagnare appositamente era infrasettimanale ed era dopo la mezzanotte... guagliò fra pochi giorni sei di nuovo libero...». «Non ce la fai a venire...? Tenevo una cosa bella proprio... mi devi credere...». «E io venivo direttamente già lo sai se...». «Tenevo tutte e due le maglie» dice Barbone riferendosi alla coca e all’eroina. «Eh, ho capito e come devo fare?». «Non puoi fare una fuga?». «Eh.. ma io la volevo fare la fuga veramente...». «Scusa ma tu sei grande che tieni a che vedere...Glielo dici: è successo un imprevisto a casa di una mia amica ed ecco fatto... ma tanto a quest’ora non se ne accorge che stanno dormendo...». «No, quella (la madre, ndr) sta vicino al computer che sta facendo il solitario allora è chiaro che io me ne voglio scappare....Se mi riesco a muovere entro dieci minuti ti faccio un messaggio». «Jaa... ci facciamo una scopata veloce veloce...e lo sai che io ti tratto sempre bene». «Ok io quello volevo fare veramente». «Ti aspetto altri cinque minuti». L’uomo non molla. Dopo due ore invia un sms alla ragazza: «Dai vieni, l’ho preparato già». 
Conversazioni per il gip Emiliana Ascoli, «inequivocabili» e che lasciano trasparire come Barbone fosse disponibile a rifornirla di droga in cambio di sesso. È questo l’aspetto più brutto di tutta l’inchiesta. Anche perché sarebbero tre le ragazze costrette a soggiacere ai duoi desideri. Una inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore dell’Antimafia Vincenzo Montemurro e dalla collega Cristina Giusti, che ha portato alla luce una serie di retroscena sullo spaccio di droga in tutta la Piana del Sele. Le indagini, svolte dai carabinieri della compagnia Battipaglia agli ordini del capitano Erich Fasolino, hanno fatto emergere una serie di collegamenti tra i diversi gruppi dediti alla commercializzazione della droga che riuscivano a suddividersi territorio e clienti in maniera «pacifica». Così l’altro giorno ventisette persone sono così finite in carcere nell’ambito dell’operazione Italo, due ai domiciliari e 33 hanno avuto obbligo di dimora. 153 complessivamente gli indagati. 
Secondo quanto emerso dalle indagini, dunque, la sostanza stupefacente veniva «caricata», per richiamare il loro gergo, a Salerno o a Napoli e quindi spacciata secondo un tariffario preciso. Il giro di soldi, secondo quanto percepito nel corso delle intercettazioni, era anche abbastanza cospicuo perché i rifornimenti avvenivano quasi a cadenza giornaliera. In una conversazione tra Antonio De Lucci e Mario Trovato, i due parlano proprio di prezzi. De Lucci in riferimento ad un corriere, afferma: «...si guadagna 150 euro su 50 pietrine». Gli fa eco Trovato: «Ogni 50?». «Due euro e 50 a pietrina». «Come è: più ne porti e più si guadagna?». «Sì quello è... io sto vedendo di risparmiare 50 centesimo la verità... quello voglio fare». «Ma quanto ne riesce a portare più o meno?». «Ne porta 100 precise... sopra 50... 120 euro.. venti euro di benzina ce li deve mettere... quelli gli devi dare la cento euro... Come la giri e come la volti ci vuole cento euro!!!». «E non è neanche assai!».
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