Bimbo schiacciato da infermiera
Ora è polemica a Nocera
sulle modalità di trasferimento
dei pazienti da un reparto all'altro

Bimbo schiacciato da infermiera Ora è polemica a Nocera sulle modalità di trasferimento dei pazienti da un reparto all'altro
di Nello Ferrigno
Lunedì 25 Settembre 2017, 06:15
3 Minuti di Lettura
NOCERA INFERIORE. Da un lato una famiglia in angoscia per la sorte del loro bambino. Dall’altro lo scrupolo ed il dispiacere di un’infermiera che, in maniera del tutto involontaria ed accidentale, ha provocato al piccolo un trauma cranico dalle conseguenze ancora del tutto da scoprire. La storia viaggia su un binario parallelo fatto di coincidenze e casualità. È quella di un bambino di due mesi che la notte scorsa, era da poco passata la mezzanotte, è stato portato dai genitori, residenti a Nocera Superiore, al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il bambino, nato a Milano nel luglio scorso, aveva una crisi respiratoria, respirava con difficoltà. Il papà e la mamma, preoccupati, non hanno esitato a chiedere l’aiuto dei medici. Sono saliti in macchina raggiungendo in pochi minuti il reparto di emergenza. Dopo la prima visita uno dei medici di turno ha allertato i sanitari di pediatria avvisandoli che da lì a pochi minuti sarebbe stato portato in reparto un neonato con difficoltà respiratorie. Il piccolo è stato affidato ad un’infermiera del pronto soccorso che lo ha avvolto in un telo prendendolo in braccio. Si è avviata lungo il corridoio che conduce alla rampa di scale per raggiungere il primo piano dove è ubicato pediatria seguita dai genitori. Ma quel tragitto, fatto chissà quante volte, è risultato alla fine fatale: la donna è inciampata sulle scale ed è rovinata a terra trascinando anche il bambino che aveva tra le braccia. Sono state le grida della donna e della mamma ad allertare gli altri operatori sanitari in servizio. Il bambino è stato riportato in pronto soccorso, aveva un ematoma nella regione occipitale della testa. Il medico che lo ha visitato ha ritenuto opportuno chiedere una consulenza neurochirurgica. Al piccolo è stato eseguito un elettroencefalogramma. Ed alla fine è stato ricoverato non più per insufficienza respiratoria ma per trauma cranico con prognosi riservata. Il bambino, hanno constatato i medici, non ha mai perso conoscenza e non ha vomitato. Il piccolo paziente è stato tenuto sotto osservazione per l’intera notte e diverse ore del mattino. Poi i medici, nella tarda mattinata di ieri, hanno deciso di trasferirlo all’ospedale pediatrico Santobono a Napoli. Il direttore sanitario dell’Umberto I, Alfonso Giordano, ieri è stato in continuo contatto telefonico con i colleghi napoletani. «Le condizioni del bambino – ha detto – sono stazionarie. Non sembra correre pericolo di vita. È continuamente monitorato. Domani mattina (oggi per chi legge) sarà effettuata una Tac per verificare eventuali danni interni. Soltanto dopo l’esame diagnostico sapremo cosa decideranno i medici del Santobono. Mi auguro che tutto si risolva per il meglio». Tra i corridoi dell’ospedale c’è chi si pone alcune domande sulle modalità di trasferimento del paziente da un reparto ad un altro. Perché l’infermiera ha preso in braccio il bambino e non ha utilizzato una culletta? «Il pronto soccorso – ha precisato il direttore sanitario – non ha in dotazione una culletta. Non era mai successo un incidente del genere, mai quell’infermiera era caduta. Purtroppo si è verificato quando aveva in braccio un bambino di soltanto due mesi». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA