Animalisti sulle barricate
per protestare contro il circo

Animalisti sulle barricate per protestare contro il circo
di Laura Naimoli
Domenica 16 Giugno 2019, 06:00 - Ultimo agg. 08:25
2 Minuti di Lettura
EBOLI - Elefanti, dromedari, cammelli. Gli animali della savana arrivano in città per gli spettacoli circensi ed è subito pioggia di critiche da parte degli animalisti, primi tra tutti Legambiente. «Vogliamo verificare – dicono dal circolo Legambiente Silaris - la regolarità dei permessi rilasciati al circo con gli animali». Le accuse sono subito state parate dal Comune. «Io e il sindaco - spiega il consigliere Giuseppe Piegari, promotore del regolamento per la tutela degli animali - abbiamo seguito di persona le operazioni di monitoraggio e controllo che l’Asl ha prodotto, con attenzione massima alla presenza della documentazione necessaria e allo stato degli animali presenti». Ma per Legambiente e per gli amanti degli animali la cosa è ben più complicata e non si limita ad una questione di carte. Animali che dovrebbero correre nella savana, percorrere vaste e sconfinate lande di terra si ritrovano confinati in gabbie di pochi metri per eseguire a comando balletti e pirouettes. Una questione di sensibilità ma anche di educazione e di rispetto per i ruoli che la natura ha assegnato a ciascuno.

«Si ricorda - precisa Legambiente- che il Tar della Toscana ha rigettato, con una sentenza del 5 febbraio scorso, il ricorso del circo Millennium contro la delibera del Comune di Lucca, che vieta l’utilizzo di animali nei circhi, una sentenza storica in quanto queste vicende si erano sempre concluse con la vittoria dei circensi. La sensibilità animalista è in continua crescita ed anche ad Eboli si può iniziare a raccontare di una nuova concezione del circo: rivoluzionario, poetico, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown. Un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci, un circo che metta in luce solo la bravura dei suoi artisti, l’unico in linea con una società che si definisce civile. Inoltre viene segnalata anche la presenza di affissioni abusive sprovviste del timbro comunale attestante il pagamento della tassa sulle pubbliche affissioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA