Da Salerno un punto di riferimento per i piccoli ammalati di cancro

Da Salerno un punto di riferimento per i piccoli ammalati di cancro
Lunedì 23 Maggio 2016, 17:23 - Ultimo agg. 17:32
2 Minuti di Lettura
Finalmente a Salerno un nuovo punto di riferimento non solo per i piccoli ammalati di cancro della Campania ma di tutto il Sud Italia. Il merito è dell’Associazione Open Oncologia Pediatrica e dell’Associazione Trenta Ore Per La Vita onlus che, insieme, sono riuscite a realizzare un progetto che sembrava impossibile: dare alle famiglie l’opportunità di evitare lunghe trasferte, e rendere meno “ospedalizzati” gli ambienti di cura. Oggi, grazie alla determinazione di Anna Maria Alfani, Presidente di Open, dei volontari, dei soci e di tutti coloro che hanno contribuito a questa causa, il progetto è realtà.

Martedì 31 maggio, presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, l’attesissima inaugurazione del reparto di radioterapia pediatrica pubblica dell’azienda ospedaliera universitaria.

All’appuntamento, al quale prenderanno parte il presidente della Regione Vincenzo De Luca, il procuratore Corrado Lembo, il commissario dell’azienda ospedaliera Nicola Cantone, il sindaco Vincenzo Napoli, Anna Maria Alfani, Presidente di Open, Rita Salci, Presidente di Trenta Ore Per La Vita Onlus, ci sarà anche Lorella Cuccarini, suo socio fondatore e testimone. L’edizione 2015 della maratona, insieme con altre iniziative, ha permesso di raccogliere i fondi necessari alla costruzione del reparto.

«Da oltre 20 anni Trenta Ore per la Vita fa parte del mio quotidiano a tempo pieno – ha spiegato la Cuccarini, socio fondatore e madrina della maratona - Il nostro è un lavoro capillare che dura 365 giorni l’anno. In 22 edizioni di maratona, abbiamo sostenuto oltre 50 associazioni e realizzato oltre 750 progetti su tutto il territorio, tra cui anche quello di Open. Sapere che siamo riusciti, con il nostro sostegno, nella realizzazione di questo nuovo reparto ci rende felicissimi. Da sempre siamo pronti a garantire le cure migliori ai bambini malati e sostegno alle loro famiglie che, molto spesso, sono costrette ad affrontare lunghi viaggi per raggiungere i centri specializzati. Farli sentire, quindi, “a casa anche lontani da casa”, garantendo loro il diritto alla salute e offrendo una migliore qualità di vita è la nostra mission». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA