De Luca a Battipaglia, attacco a Di Maio: «Si è sistemato». E si Renzi: «Che vi frega se vi sta sullo stomaco?»

De Luca a Battipaglia, attacco a Di Maio: «Si è sistemato». E si Renzi: «Che vi frega se vi sta sullo stomaco?»
di Marco Di Bello, Vita Salerno
Mercoledì 30 Novembre 2016, 10:32
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Da Giugliano a Battipaglia, passando per Marcianise e Bellizzi. Senza risparmiarsi un intervento in radio. Negli ultimi giorni prima del voto del 4 dicembre sul referendum costituzionale, De Luca gira la Campania a tappe forzate per arringare il popolo del Sì. «Eliminare la palude burocratica, sì o no? È l'unica vera domanda a cui dobbiamo rispondere, altrimenti non cambierà nulla per altri 50 anni», ribadisce il governatore a radio Kiss Kiss Napoli. In mattinata, a Giugliano, ironizza sulla celebre frittura di pesce invocata nella riunione con gli amministratori locali: «Senza promessa di fritture vi invito a votare Sì al referendum del 4 dicembre in modo da far uscire l'Italia dalla palude burocratica che ne impedisce lo sviluppo. Il resto sono tutte stupidaggini». Poi, davanti a un folto gruppo di imprenditori all'Interporto di Marcianise, aggiunge: «Voterete per il Sì, a meno che non siate masochisti, in quanto questo referendum va proprio nella direzione della sburocratizzazione, di cui anche voi avete tanto bisogno. Se vince il No arriva un governo di tecnici; ma la Bocconi è un altro mondo per cui problemi come la disoccupazione giovanile o le sofferenze di tante famiglie non esistono».

Nel pomeriggio, De Luca torna nel Salernitano, tra mura amiche, e fa tappa prima a Bellizzi e poi a Battipaglia. A Bellizzi arriva con dieci minuti di anticipo all'inaugurazione del nuovo campo sportivo e va via appena cinque minuti dopo. Un po' di delusione tra i cittadini lì riuniti sfidando il vento forte. Pragmatico il sindaco Domenico Volpe: «Va bene, abbiamo tagliato il nastro. Volevamo fare di più, ma con questo tempo era impossibile». Il governatore varca i cancelli del «Nuova Primavera», taglia il nastro e si reca a vedere il terreno di gioco. Una firma sul pallone e di nuovo via, complimentandosi per l'opera, ma maledicendo il vento gelido. Solo una nota diffusa dopo la visita: «È importante avere continui stimoli da parte dei sindaci dinamici e operosi. La Regione Campania ha messo a disposizione dei fondi per l'accelerazione della spesa con il preciso obiettivo di aiutare piccoli e grandi Comuni nella realizzazione di opere come questa».

Poi di corsa a Battipaglia, per una visita nell'azienda agricola Rago. Dove è di nuovo il referendum a tenere banco. Con un intervento del padrone di casa, Rosario Rago, che si rivolge agli imprenditori agricoli della zona: «Credo che cambi qualcosa soltanto se tutti decideremo come farò io di votare per il Sì». C'è anche il sindaco Cecilia Francese, che prima si è tenuta lontana dalla questione referendum, poi, dopo essersi posizionata sul fronte del No, ha ritrattato. E ora strappa al governatore una promessa per la firma di un finanziamento da 9 milioni di euro per il completamento del Piu Europa. De Luca torna inevitabilmente sul voto di domenica prossima: «Intanto io sono interessato a che ci sia un governo a Roma dopo il 4 dicembre - sottolinea - perché almeno per quel che riguarda la Campania, non abbiamo mai avuto tante risorse come in questo momento». Il riferimento è ai finanziamenti che, fino a oggi, il governo ha garantito alla Regione e che, in caso di sconfitta, potrebbero arrestarsi. «Quando parliamo di referendum qualcuno dice che Renzi gli sta sullo stomaco - prosegue il governatore - ma chi se ne frega? Te lo devi sposare? Adesso dobbiamo risolvere un'altra questione, se mi dà 10 miliardi di euro è simpaticissimo, me lo sposo». Visti i recenti trascorsi, con le accuse di voto di scambio, De Luca precisa: «Spero di non trovarmi domani sulle pagine dei giornali perché vi ho chiesto di votare. Ero a Napoli, c'erano 300 amministratori e, alla fine di questa riunione ho detto a Franco Alfieri, siccome vince con l'80-90%, vecchio marpione clientelare porta a votare tutti quanti e se qualcuno è riluttante offrigli una frittura di pesce».

 Una battuta che ha scatenato una bufera, con accuse lanciate in particolare dal M5S: «Luigino Di Maio ha fatto l'interrogazione, il voto di scambio.
Scambiamo il voto con la frittura di calamari - conclude De Luca - ovviamente non è casuale, la campagna di aggressione mediatica contro di me è il bis di quella che hanno fatto alla vigilia delle elezioni regionali, perché la Campania pesa, è la seconda regione d'Italia». In serata l'ex sindaco di Salerno si trasferisce al centro congressi San Luca, per un incontro con gli amministratori locali della Piana. L'argomento? Ovviamente il referendum...

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