De Luca jr al lavoro per referendum: dovrà convincere a votare «sì»

De Luca jr al lavoro per referendum: dovrà convincere a votare «sì»
Sabato 9 Luglio 2016, 15:36
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Debutta in una delle 'battaglie' più importanti per il governo Piero De Luca, primogenito del governatore della Campania. E così se a suo fratello, Roberto, nel ruolo di assessore del Comune di Salerno, toccherà occuparsi di Bilancio, a Piero, invece, spetta convincere i cittadini a votare «Sì» al referendum costituzionale di ottobre. Lo farà nelle vesti di coordinatore scientifico del comitato per il «Sì». Ed oggi è stato il suo 'battesimò con l' intervento, a Napoli, alla presenza del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. «Da oggi dobbiamo partire con una campagna di sensibilizzazione seria, concreta, costruttiva sul merito delle questioni di cui si dibatterà nel corso della campagna referendaria - ha detto - ci siamo resi conto che troppo poco si è parlato delle ragioni essenziali della riforma». Che per De Luca junior «sono tre». «La prima è la capacità di garantire la stabilità agli esecutivi, dobbiamo eliminare quella anomalia tutta italiana dei governi tecnici, balneari, a termine o stagionali», ha spiegato nel suo intervento.
E poi «dobbiamo rafforzare e semplificare il processo legislativo». Basta con «la lentezza, l'oscurità delle leggi italiane che deriva spesso da un esercizio di contrattazione determinato dal fatto che ci sono maggioranze variegate, eterogenee tra i due rami del parlamento». Ed ancora, «dobbiamo ridurre i costi della politica, eliminare gli enti inutili e ridurre le spese che gravano sul bilancio dello Stato per poterle destinare ad altri capitoli e dedicarle allo sviluppo del nostro Paese e alle fasce più deboli». Temi sui quali, per Piero de Luca, «possiamo e dobbiamo trovare una condivisione unanime, trasversale in tutte le sensibilità politiche perché sono temi che riguardano i cittadini, la società». Temi, ha aggiunto, «che anche coloro che strumentalizzano le ragioni del no credo che condividano». «Dobbiamo rendere più snello ed efficace e moderno il nostro paese - ha concluso - l'instabilità politica ha fatto perdere al pese la credibilità, per portare proposte avanti anche a livello europeo abbiamo bisogno di un esecutivo stabile».(ANSA).
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