Fonderie, la rabbia delle tute blu:
non lasciateci soli. E oggi arriva Moretti

Fonderie, la rabbia delle tute blu: non lasciateci soli. E oggi arriva Moretti
di Giovanna Di Giorgio
Lunedì 26 Settembre 2016, 08:22
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L’attesa, in via dei Greci, è tutta per l’incontro di oggi pomeriggio con monsignor Luigi Moretti. Con la promessa della sua visita, prevista per le 18.30, l’arcivescovo ha saputo riempire d’attesa e di speranza una domenica di lotta. L’ennesimo giorno trascorso dai lavoratori delle Fonderie Pisano in cima al capannone. Senza più la protezione del gonfiabile dei vigili del fuoco ma con la presenza, sempre più massiccia di mogli e figli.

Anche Angela Petrone è tornata a combattere. Legata da martedì mattina con le catene alle siviera posta davanti ai cancelli dell’opificio, non ha voluto sentire ragioni. E non appena è stata dimessa dall’ospedale di via san Leonardo, dopo il malore che l’ha colpita l’altro giorno per le sue già precarie condizioni di salute, è tornata in via dei Greci con il marito e tutti gli altri operai. «Siamo molto in pensiero per le sue condizioni – spiega Francesca D’Elia, segretario Fiom-Cgil Salerno - come per quelle dei lavoratori che sono sul tetto senza neanche il cuscino di protezione».

Ieri, infatti, anche i due uomini dei vigili del fuoco rimasti l’altro giorno a presidiare la protesta, dopo aver rimosso il gonfiabile adagiato ai piedi del tetto su cui gli operai sono assiepati da martedì mattina, sono andati via. Richiamati da una procedura che aumenta negli operai il senso di abbandono. «Ci stanno lasciando soli», infatti, è una delle frasi che più si ode davanti ai cancelli delle fonderie. Ora, al posto del gonfiabile, c’è un piccolo materasso, posto lì in senso provocatorio.
 
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