Insegnante-imputato per violenza
la ragazzina terrorizzata in aula

Insegnante-imputato per violenza la ragazzina terrorizzata in aula
di Nicola Sorrentino
Sabato 23 Settembre 2017, 08:00 - Ultimo agg. 11:50
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PAGANI. Provata, a tratti terrorizzata, tanto da spingere il tribunale a rinviare la testimonianza. Ma questa volta in modalità protetta. La decisione riguarda una ragazzina di 11 anni, che insieme ad una sua coetanea, è parte offesa in un processo che vede imputato per violenza sessuale non consumata un 62enne insegnante di musica popolare di Pagani. L'audizione della minore, insieme a quella del genitore, era prevista per ieri mattina. Ma dopo essersi confrontati con la consulente del pubblico ministero, il tribunale ha deciso di rinviare tutto al 20 ottobre. La madre avrebbe insistito per far deporre la figlia già ieri, con l'intenzione di chiudere una storia che a quanto pare la minore starebbe soffrendo molto.

A differenza dell'altra, come ha spiegato il perito, più forte dell'amica, in termini caratteriali. A riguardo, il tribunale ha nominato quale psicologo infantile il dottore Imperatore. La piccola, poco prima di entrare in aula, avrebbe mostrato segni di grande nervosismo e paura. Forse per il timore di trovarsi faccia a faccia con l'imputato. Nella stessa udienza è stata invece ascoltata una rappresentante dell'associazione dove si impartivano lezioni di musica, che ha riferito di aver letto alcuni messaggi "strani" e "insoliti" che l'avevano indotta a pensare. 

Oltre a parlare di alcuni comportamenti dell'uomo, legati ad una presunta gelosia che lo stesso avrebbe mostrato verso la minore nel momento in cui si avvicinò ad alcuni ragazzi della sua età. Di contro, la difesa ha precisato che quei ragazzi non facevano parte del gruppo interno all'associazione, ridimensionando l'atteggiamento del maestro. Nelle udienze scorse, l'altra ragazzina invece, aveva confermato molte delle accuse mosse dalla Procura in fase preliminare. Era poi toccato deporre al maresciallo della tenenza carabinieri di Pagani, Montefusco, per relazionare sull'attività investigativa.

Le indagini partirono nell'agosto 2016, con la denuncia di una delle due madri e i riscontri ottenuti dalla lettura di messaggi sul social What's App tra l'insegnante e le due allieve minorenni. Da quei contenuti sarebbe emersa la personalità del 62enne, che si sarebbe rapportato con le due allieve facendo spesso riferimenti di tipo sessuale. L'insegnante, difeso dal legale Antonello Coppola, è accusato di aver indotto più volte entrambe le allieve a subire atti sessuali, senza mai riuscirci, facendo "leva" tuttavia sul suo ruolo  di maestro di musica popolare
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