L'agguato di Angri
Gambizzati per uno sgarro
fermato uno dei sicari

L'agguato di Angri Gambizzati per uno sgarro fermato uno dei sicari
di Daniela Faiella
Lunedì 25 Luglio 2016, 06:45 - Ultimo agg. 26 Luglio, 13:11
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ANGRI -  C’è un fermato per l’agguato teso a Rosario Rega e Luigi Coppola, i due pregiudicati angresi gambizzati sabato pomeriggio in via Madonna Delle Grazie. A poche ore dai fatti i carabinieri avrebbero già nelle mani elementi importanti per chiudere il cerchio attorno ai due responsabili dell’inquietante sparatoria avvenuta nei pressi dell’ufficio postale.

L’uomo sottoposto a fermo di polizia giudiziaria è un operaio, di circa 25 anni, incensurato. Nella giornata di ieri i militari del locale comando e quelli del nucleo operativo del reparto territoriale di Nocera Inferiore hanno bussato alla sua porta per identificarlo e condurlo presso gli uffici della stazione di via Dante Alighieri. Diversi sarebbero gli indizi che hanno portato gli investigatori all’incensurato di Angri. Sarebbe lui, secondo quanto ipotizzano i carabinieri, l’individuo che sabato pomeriggio era alla guida dello scooter di colore scuro utilizzato dai sicari per entrare in azione. 

Irreperibile al momento il complice, che sarebbe stato già identificato. I militari del comando di Angri, agli ordini del maresciallo Alessandro Buscema, e quelli del reparto territoriale di Nocera Inferiore, coordinati dal capitano Michele Avagnale, gli stanno dando la caccia; sarebbe stato lui, sempre secondo gli investigatori, ad impugnare una pistola per far fuoco contro Rosario Rega «o’ falchetto» ed il suo amico Luigi Coppola, mentre l’operaio lo attendeva alla guida del mezzo, pronto ad accelerare per guadagnare la via di fuga. 

Un dato sembra chiaro, come era già emerso dalla prima fase delle indagini: l’obiettivo dei due sicari era Rosario Rega, il più noto tra i due pregiudicati. Specialista in furti, residente in via Nazionale, già vittima di un agguato nel 2008, Rosario «o’falchetto», come è conosciuto ad Angri, doveva essere punito per uno sgarro fatto a qualcuno. È ciò che ipotizzano gli investigatori, sicuri del fatto che Luigi Coppola, destinatario di un provvedimento di affidamento in prova per un residuo di pena, si sia trovato quindi per puro caso nel mirino dei killer, perché in compagnia di Rega in quel preciso momento. 

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