Natale, una cometa per unire
i detenuti con il mondo esterno

Natale, una cometa per unire i detenuti con il mondo esterno
di Viviana De Vita
Sabato 3 Dicembre 2016, 06:50
2 Minuti di Lettura
SALERNO - «Mi sento vivo se qualcuno mi pensa». È un messaggio, affidato alla stella cometa, quello che compare sul presepe realizzato, grazie all’impegno degli operatori socio sanitari, dagli otto detenuti dello speciale reparto del carcere di Fuorni destinato ai reclusi con problemi mentali. La miniatura, che attraverso scatoli di medicinali e di sigarette, ridisegna il penitenziario cittadino, sarà inserita all’interno dei presepi di enti e di associazioni di volontariato con l’obiettivo di far sentire meno soli i detenuti affetti da patologie mentali. «L’obiettivo – spiega il direttore della casa circondariale Stefano Martone – è quello di dare visibilità alle problematiche dei reclusi affetti da problemi psichici che, spesso, si sentono emarginati soprattutto in un periodo, quale quello natalizio, dedicato agli affetti familiari di cui loro, in quanto detenuti, sono privati. Trenta i modellini realizzati e che doneremo gratuitamente ad enti ed associazioni chiedendo, in cambio, solo una fotografia a testimonianza che il “lavoretto” dei nostri “ospiti” è entrato nelle case, nelle scuole e nelle associazioni a cui è stato donato». «Un gesto di solidarietà che può regalare un momento di emozione – spiega l’operatrice socio sanitaria Stella Gautiero che, ogni giorno si reca nel penitenziario di Fuorni, per il percorso terapeutico individuale destinato ai detenuti affetti da patologie mentali».
La struttura, inaugurata nell’aprile 2015, gode di figure professionali di alto livello: tre psichiatri, tre psicologi, un infermiere, assistenti sociali ed educatori al fine di superare i vecchi ospedali giudiziari dove i detenuti affetti da queste patologie venivano “parcheggiati” senza poter godere di alcuna cura adeguata. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA