Nel centro storico una bolgia di auto
Ristoratore aggredito chiude l'attività

Luca Spera, il ristoratore che ha rischiato il linciaggio
Luca Spera, il ristoratore che ha rischiato il linciaggio
di Francesco Faenza
Lunedì 19 Giugno 2017, 23:36
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Francesco Faenza
Eboli- E' stanco del disordine stradale nel centro storico. Poche sere fa ha rischiato il linciaggio per raggiungere il ristorante che gestisce. Luca Spera non ci crede più nel piano traffico che gli hanno promesso cento volte. Il ristoratore è stufo delle auto parcheggiate in doppia fila, di un senso unico alternato, cancellato per motivi misteriosi. Spera è mortificato per un centro storico dove gli spazi sono risicati ma gli incivili sono sempre numerosi. 
E così, il ristoratore ebolitano ha deciso di chiudere “il Pioppo". Si trasferirà altrove, in un altro quartiere ebolitano.
Spera lascia la collina di Sant'Antonio, una località chiamata Paradiso, ma solo a parole e sulle carte topografiche del Comune. Per il ristoratore e per i suoi collaboratori i fine settimana sono un inferno. "Sono stanco, sono stato mortificato. Ho rischiato di essere aggredito. Ringrazio tutti i miei clienti, ma io chiudo. Ci vedremo altrove".
La collina di Sant'Antonio è una bolgia ingovernabile. Discussioni infinite sui parcheggi ridotti, sulle auto che non riescono a "salire" perchè i divieti di sosta non vengono rispettati. Proteste per le serate di karaoke e per i fuochi d’artificio. Dibattiti interminabili in attesa dei vigili urbani, di una soluzione del sindaco o di qualche assessore.
L'attenzione di chi governa Eboli si è concentrata su corso Garibaldi, dimenticando il resto del centro storico, la collina di Sant'Antonio, gli altri commercianti e soprattutto i residenti. "Vivo qui da nove anni, mi batto per i miei diritti e non mi arrendo. Quello che dice Spera è vero, ma io non mollo" afferma Monica Pacifico, una cittadina del quartiere antico.
Un centinaio di ebolitani hanno chiesto al ristoratore di non lasciare il centro storico. Ma Luca sembra irremovibile, è convinto della sua decisione.
Il ristoratore avrebbe trovato già un'altra collocazione, un ristorante in via Tavoliello, poco dopo il centro Elaion. Si tratta di un'ipotesi molto concreta. Di una svolta inevitabile. Aspettare una soluzione per il centro storico non è semplice. E’ tempo perso.
Ci sono ebolitani che invocano una zona a traffico limitato, con le telecamere e le multe per i trasgressori. Come si fa nei paesi civili.
I politici hanno speso finora 300 mila euro ma non hanno risolto ancora nulla.
La protesta di Sant’Antonio arriva a pochi giorni da un’altra contestazione, avvenuta a inizio giugno a San Francesco, sulla collina opposta, dove i residenti si ritrovano spesso senza posto auto a causa delle manifestazioni pubbliche. I problemi sono gli stessi. Gli spazi ridotti, in assenza della zona a traffico limitato, si trasformano per i residenti in un’odissea per tornare a casa. I cittadini protestano, i ristoratori se ne vanno mentre i politici ripetono le promesse sentite già da anni.    
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