Salerno. Omicidio Fornelle, prime verità: coltellate del genero per difendersi

Salerno. Omicidio Fornelle, prime verità: coltellate del genero per difendersi
di Petronilla Carillo
Giovedì 19 Maggio 2016, 08:32
2 Minuti di Lettura
Eugenio Tura De Marco, quando è stato ucciso dal fidanzato della figlia, Luca Gentile, era ubriaco. È quanto afferma il medico legale Adamo Maiese nella relazione a corredo dell’esame autoptico. Per la precisione gli è stato trovato un tasso alcolemico pari a 1,42 gl: insomma, abbastanza elevato se si considera che il limite per la guida è compreso tra 0,5 e 0,8 gl.

Secondo il perito, incaricato dal sostituto procuratore Elena Guarino di eseguire l’autopsia, il carrozziere ucciso lo scorso febbraio nella sua abitazione alle Fornelle è morto per dissanguamento: la ferita letale, secondo quanto rilevato, è stata quella inferta al fianco. Ma, secondo Maiese, Gentile potrebbe averlo ucciso per difendersi. Le ferite riscontrate sul corpo della vittima, anche in sede di esame autoptico, confermerebbero quella che sarebbe stata una prima versione dei fatti raccontata dal giovane: Tura lo avrebbe aggredito alle spalle e lui si sarebbe difeso tirando fuori quel coltello che portava sempre con sé.

A dare conferma al suo racconto, sono stati i rilievi del medico legale: i tagli non sono dritti, ma obliqui, quindi non sono stati inferti frontalmente ma, presumibilmente, dati alla rinfusa. Intanto Luca Gentile, in carcere dallo scorso 23 febbraio, ha chiesto ai suoi legali di fiducia, gli avvocati Enrico Lizza e Gino Gassani, di poter parlare con il pm Guarino. L’appuntamento è stato fissato per il prossimo 30 maggio a Fuorni. In quell’occasione il magistrato titolare delle indagini porterà con se anche il proprio perito, lo psichiatra Antonello Crisci, che sta redigendo una relazione psichiatrica sia su Luca e sia sulla sua fidanzata.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA