Il paradosso del blocco turnover
troppi straordinari, stipendi super

Il paradosso del blocco turnover troppi straordinari, stipendi super
di Diletta Turco
Sabato 14 Gennaio 2017, 07:55 - Ultimo agg. 08:11
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SALERNO - Anestesisti, chirurghi, rianimatori. Con stipendi annui che diventano a cinque zeri per via degli straordinari. Quello che potrebbe sembrare l’ennesimo caso di “compensi d’oro” sul territorio salernitano, soprattutto in ambito medico, in realtà ha tutt’altra origine. È, infatti, il risultato del blocco del turn over, che, fino al 2015, ha messo in ginocchio anche la sanità salernitana. Quella che doveva essere una manovra finanziaria per contenere i costi nelle regioni in cui il settore era commissariato, è diventato, invece, un moltiplicatore delle spese. Soprattutto per il pagamento delle centinaia di ore di lavoro straordinario che alcune categorie di medici hanno dovuto affrontare per sopperire alla carenza di personale in quasi tutte le strutture del nostro territorio, e garantire comunque gli interventi di base. 

Non è un caso, infatti, se spulciando nel dossier dei compensi di tutti i medici dell’Asl di Salerno relativi al 2015, vengono fuori cifre esorbitanti. E che riguardano fondamentalmente precise tipologie professionali: chirurghi, anestesisti e rianimatori. Di quasi tutti i plessi ospedalieri del territorio, da Sapri a Pagani. Non possono, infatti, non balzare agli occhi i compensi straordinari di alcuni chirurghi: la cifra oscilla tra 139mila euro e 230mila. Sopra i 200mila euro anche lo stipendio straordinario per un rianimatore. Mentre gli anestesisti si attestano, in media, poco sotto i 200mila euro di stipendio solo per gli straordinari. Nello specifico, tra i 141mila e i 192mila. Cifre che sono persino maggiori dei compensi percepiti da primari o responsabili di unità operative dei vari ospedali del territorio.



E che sono lo specchio dell’emergenza vissuta dagli ospedali della provincia di Salerno. Cosa ha scatenato la necessità di tanti straordinari nelle strutture ospedaliere? La semplice routine, che, però, in condizioni di carenza di personale, è diventata emergenza. E cioè anche una semplice tac con contrasto o un qualsiasi intervento chirurgico, in cui servono le figure professionali coinvolte. E così è capitato che medici di turno, anche per 24 ore, dovessero poi restare nelle proprie strutture (o trasferirsi in plessi diversi che fanno riferimento alla stessa rete ospedaliera) per turni straordinari ulteriori. 
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