Meccanico pestato a sangue a Campagna
resta in carcere il boss, il figlio ai domiciliari

Meccanico pestato a sangue a Campagna resta in carcere il boss, il figlio ai domiciliari
di Francesco Faenza
Martedì 28 Giugno 2016, 19:06 - Ultimo agg. 19:10
1 Minuto di Lettura
Campagna. Chiesero soldi a un meccanico. Lo minacciarono con metodo mafioso. Picchiarono a sangue lui e i suoi familiari. Il tribunale del Riesame conferma la detenzione in carcere per Danilo D’Alterio, 39 anni. Il boss di Campagna resta a Fuorni. Stessa decisione per il figlio. Rigettata la richiesta di scarcerazione per Oreste D'Alterio, 19 anni. Il baby boss è ai domiciliari dal 9 giugno scorso. I giudici hanno confermato la detenzione domiciliare anche per Simone e Fausto Barbetta, 25 e 46 anni. Il primo malvivente è di Campagna, come i D’Alterio. Fausto Barbetta è di Eboli.
Gli avvocati Costantino Cardiello e Antonio Boffa, difensori dei quattro indagati, ricorreranno ora in Cassazione nella speranza di strappare una misura cautelare meno gravosa. L’operazione realizzata dai carabinieri è partita in maniera casuale, dai referti medici dell’ospedale di Eboli. Le vittime hanno parlato solo in seguito, raccontando le tentate estorsioni e le minacce dei D’Alterio e dei Barbetta. Il clima di omertà a Campagna è ancora pesante. Il lavoro dei carabinieri ha però già smascherato diversi pregiudicati che, negli ultimi mesi, mettevano sotto torchio negozianti e artigiani.    
© RIPRODUZIONE RISERVATA