Piccoli comuni, lettere a singhiozzo
il postino bussa a giorni alterni

Piccoli comuni, lettere a singhiozzo il postino bussa a giorni alterni
di Margherita Siani
Domenica 15 Ottobre 2017, 07:15
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Dalla Costiera amalfitana, al Cilento, al Vallo di Diano, al Golfo di Policastro, al Sele Tanagro, agli Alburni e al Calore, tutti sono dentro al piano di riorganizzazione che dal prossimo dicembre vede l’arrivo della posta nelle case dei cittadini di 127 Comuni salernitani a giorni alterni. Una settimana  il postino busserà il lunedì, il mercoledì  e il venerdì e la settimana successiva il martedì e il giovedì. 

Mentre il Parlamento ha appena approvato con tanta enfasi la legge sui piccoli comuni, proprio per difendere e valorizzare i grandi e piccoli servizi delle comunità, le Poste Italiane decidono di ridurre i giorni di recapito della posta e quindi esattamente quei servizi che in linea di principio si vorrebbero sostenere. Questo è il programma di riorganizzazione deciso che va a completare altri due precedenti step che hanno riguardato altre zone d’Italia. «È il caos, ancora una volta si penalizzano le piccole comunità e quasi per intero la provincia di Salerno – dice il sindaco di Buccino, Nicola Parisi, nel cui Comune si è tenuto un incontro con gli amministratori locali – Solo qualche tempo fa abbiamo fronteggiato la chiusura degli uffici postali in tante aree, arrivando ad una apertura almeno di alcuni giorni a settimana, ed ora questa nuova mazzata. Perché tale è. La politica non può essere sorda, soprattutto dopo l’approvazione di una legge che vuole andare proprio in favore dei piccoli Comuni». 

I primi cittadini sono dunque sul piede di guerra. Scuole, tribunali, sanità, ferrovia ed ora le poste, si va sempre più a sguarnire i territori di attività  fondamentali per le comunità. Levata di scudi anche nel Vallo di Diano. «Non è possibile tagliare servizi e proprio quando abbiamo aperto un nuovo sportello bancario e siamo in crescita sul piano turistico e culturale – dice Paolo Imparato, sindaco di Padula - I servizi non possono dipendere da conteggi ragionieristici. Anche i Comuni hanno problemi di bilancio, ma non per questo tagliamo i servizi ai cittadini. Già hanno chiuso la ferrovia, il tribunale ed ora anche le poste riducono. Non esiste, non deve accadere né a Padula né in altri centri del Vallo come altrove. Si colpiscono sempre le aree interne. Basta. Ci sarà un’opposizione ferrea, si sappia». E le amministrazioni comunali hanno deciso di fronteggiare questa decisione definita «scellerata» adottando tutti una delibera per dire no alla riorganizzazione.
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