Positano, depuratore
sotto sequestro a metà

Positano, depuratore sotto sequestro a metà
di Viviana De Vita
Sabato 25 Giugno 2016, 08:14
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Emissioni in atmosfera senza autorizzazione e smaltimento illecito di rifiuti. Resta sotto sequestro la linea di trattamento dei fanghi dell’impianto di depurazione del Comune di Positano sequestrata lo scorso maggio in seguito ad un blitz del Noe. A deciderlo, ieri, sono stati i giudici del tribunale del Riesame che hanno rigettato l’istanza avanzata dal legale del sindaco di Positano Michele De Lucia, l’avvocato Michele Sarno. La posizione del primo cittadino, però, si alleggerisce perché cade l’accusa di omissione d’atti d’ufficio mentre resta in piedi solo quella relativa alla violazione delle norme che disciplinano la tutela ambientale. Il legale del sindaco attende ora le motivazioni del Riesame per sollevare un nuovo ricorso. Sono state le articolate indagini espletate dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico e dalla Capitaneria di porto di Salerno ad accertare emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione facendo contestare agli indagati anche l’accusa di smaltimento illecito dei rifiuti. Secondo le accuse contestate dalla Procura la linea di trattamento dei fanghi, installata presso il depuratore, avrebbe prodotto emissioni in atmosfera in assenza dell’autorizzazione; ancora, sempre in assenza del necessario nullaosta, si sarebbe proceduto allo smaltimento di rifiuti liquidi prodotti dall’impianto stesso. Restano indagati il sindaco della cittadina costiera Michele De Lucia, il responsabile dei Lavori pubblici Raffaele Fata e i direttori e dirigenti della Ausino Mariano Agrusta, Matilde Milito, Giuseppe Viatagliano, Massimo Matucciello, Iolanda Giuliano, Domenico Bevilacqua e Franco Vaccaro.
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