Assalto armato al portavalori, dubbi sulle immagini che hanno incastrato il rapinatore

Assalto armato al portavalori, dubbi sulle immagini che hanno incastrato il rapinatore
di Nicola Sorrentino
Giovedì 28 Aprile 2016, 19:12 - Ultimo agg. 19:13
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Pagani. Discordanze tra gli orari e le immagini che hanno incastrato Enrico Laierno. Lo ha evidenziato l’avvocato Rino Carrara, legale di fiducia del 51enne paganese arrestato nel gennaio 2015 dopo due mesi di latitanza, per aver tentato un assalto armato ad un portavalori lungo corso Ettore Padovano. Questa mattina, presso il tribunale di Nocera Inferiore c’era anche lui, Enrico Laierno, scortato da almeno cinque agenti della polizia penitenziaria. Il tribunale ha ascoltato il primo testimone, un maresciallo dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, il quale ha fornito spiegazioni su come gli investigatori giunsero a ritenere il paganese l’autore dell’assalto al portavalori della Cosmopol. «Abbiamo lavorato con i filmati di diverse telecamere, come quelle del parcheggio comunale - ha riferito il maresciallo - e delle attività commerciali. Alcuni colleghi che conoscevano il contesto, intuirono si trattasse di Laierno dal modo di camminare, oltre che dalla corporatura. Insieme, ovviamente, alla testimonianza delle guardie giurate che risposero al fuoco». Il maresciallo ha poi parlato delle perquisizioni che una numerosa squadra di colleghi effettuò qualche minuto dopo la tentata rapina. Non solo presso casa del 51enne, ma anche di persone ritenute a lui vicine e coinvolte, in passato, in una maxi inchiesta incentrata su di un’associazione finalizzata proprio alle rapine. A incastrare Laierno fu anche l’assenza presso casa sua di un motociclo intestato alla moglie, compatibile con quello catturato in video con a bordo l’uomo.
Eppure, per l’avvocato Carrara, sarebbero diverse le cose a non tornare nel processo di identificazione del presunto rapinatore. La circostanza più importante è quella che vedrebbe evidenti discordanze tra le immagini dei video e gli orari a loro volta parte integrante dei vari "frame". Uno in particolare, vedrebbe Laierno "scappare" a bordo del suo motociclo, mentre nel successivo (quindi dopo diversi minuti) tentare  l’assalto al portavalori armato di mitra. Il tribunale ha disposto che un apposito perito acquisisca i video e li trasmetta, alla presenza dei carabinieri, durante la prossima udienza. Spiegando, punto per punto, l’esatta ricostruzione di orari e movimenti di Enrico Laierno. La richiesta è stata accolta anche dal pm dell’Antimafia, Vincenzo Montemurro. Il prossimo 18 maggio, davanti al giudice compariranno 8 guardie giurate, nelle vesti di testimoni, che quel giorno risposero "al fuoco", sventando l’assalto.  
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