Il centro storico come non si è mai visto:
a Salerno mostre, app e lavoro per gli studenti

Il centro storico come non si è mai visto: a Salerno mostre, app e lavoro per gli studenti
Lunedì 7 Novembre 2016, 18:56 - Ultimo agg. 20:09
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Il centro storico di Salerno come non è stato mai visto. E’ questo il senso del progetto "Salerno in particolare - Beni culturali e innovazione" realizzato dall’Università nell’ambito delle attività promosse dal Distretto ad alta tecnologia per i beni culturali (Databenc), presentato oggi a Palazzo di Città.
Il distretto Databenc è un consorzio in cui convergono le Università di Napoli Federico II e di Salerno, il Cnr, Enti di ricerca, piccole e medie Imprese, nato per sviluppare un’azione di programmazione strategica relativa ai beni culturali, al patrimonio ambientale ed al turismo. Nello specifico, l’Università di Salerno, con i suoi dipartimenti e centri di ricerca, ha sviluppato questo complesso progetto sul centro storico di Salerno nel quadro di una piena collaborazione con le istituzioni territoriali: l’Amministrazione comunale, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Province di Salerno e Avellino, l’Archivio di Stato, la Biblioteca provinciale, la Curia arcivescovile e il Mudif.
Il centro storico è stato scelto in quanto costituisce un sistema pluristratificato, fulcro dell’identità storica, politica e culturale della città: gli interventi realizzati si fondano sull’integrazione tra saperi umanistici e scientifici finalizzati alla messa a punto di un piano integrato di conoscenza, tutela, valorizzazione e comunicazione del ricchissimo patrimonio monumentale esistente.
In occasione del progetto, è stata dedicata ampia attenzione anche alla formazione di nuove competenze scientifiche e professionali in un settore in rapida evoluzione e ricco di potenzialità come quello del patrimonio culturale. Il Distretto, infatti, ha promosso Corsi di alta formazione per studenti laureati che hanno beneficiato di borse di studio, ha finanziato borse di ricerca dedicate allo sviluppo di progetti sul centro storico ed, infine, ha partecipato alla sperimentazione di progetti di alternanza scuola-lavoro con istituti scolastici superiori di Salerno, Avellino e Cava de’ Tirreni.
Tanti gli eventi che si susseguiranno in oltre due mesi (dal 14 novembre al 28 gennaio), con una interessante mostra, le conversazioni con la città, un video sul centro storico che ripercorre i monumenti, la storia, la cultura cittadina, una cartografia interattiva del patrimonio monumentale fruibile a Palazzo Ruggi, Palazzo Fruscione e al Museo della Scuola Medica Salernitana, nonché innovative installazioni multimediali e una app per la guida ai sarcofagi del Duomo di Salerno e una guida più ampia dedicata al centro storico nel suo complesso. 
Il progetto prende il via il 14 novembre con l’inaugurazione della mostra "Salerno in particolare - immagini del centro storico", allestita insieme alla Soprintendenza e ospitata a Palazzo Ruggi D’Aragona (via Tasso, Salerno). L’esposizione sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 18.30. Attraverso una grande cartografia appositamente realizzata e una campagna fotografica mirata, saranno svelati particolari poco noti o per diverse ragioni addirittura "invisibili" della città antica: dipinti, sculture, elementi archeologici, immagini d'archivio che restituiscono la complessità e la ricchezza del patrimonio culturale che si concentra nel centro storico. La mostra non solo propone una visione d'insieme, giocata sulla dimensione macro della cartografia e sulla dimensione micro svelata dai dettagli fotografici ma offre anche alcune puntuali letture visive su specifici aspetti del paesaggio urbano - le pavimentazioni, i portali, le finestre - contribuendo così a evidenziare quella densità di elementi e di tempi che definisce il Centro storico di Salerno. Un focus è dedicato, inoltre, grazie alla collaborazione con il Mudif-Museo didattico della fotografia, alla documentazione fotografica dei lavori di restauro del Duomo, diretti negli anni Trenta del Novecento da Michele De Angelis.

I contenuti multimediali della mostra sono consultabili anche sui canali digitali del Distretto (sito web, canali social media, app per smartphone e tablet).
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