Prostituta a 12 anni, la mamma
«Non l'ho costretta, ascoltatemi»

Ha chiesto di essere interrogata la 31enne di Pontecagnano finita dietro le sbarre il 31 gennaio scorso con l’accusa di aver fatto prostituire la figlia appena 12enne vendendola ad un 83enne. La donna, che già davanti al Gip respinse ogni accusa sostenendo che le sue affermazioni erano state fraintese, vuole fornire nuovamente la propria versione dei fatti. L’interrogatorio potrebbe essere fissato già prima dell’incidente probatorio richiesto dalla Procura e previsto per il prossimo 26 aprile. La donna, che attualmente resta chiusa nel carcere di Ariano Irpino con l’altra bambina di appena 4 mesi per la quale davanti al tribunale per i minori è stato istruito un procedimento per dichiararne l’adottabilità, potrebbe quindi fornire importanti particolari in merito ad una vicenda ancora tutta da chiarire.

Sarà poi l’incidente probatorio ad aggiungere preziosi tasselli ad un’inchiesta ancora alle battute iniziali. Toccherà alla stessa 12enne, con la sua testimonianza davanti al Pm, “cristallizzare” le accuse a carico dell’indagata che, attualmente, risponde della pesantissima accusa di prostituzione minorile aggravata dal vincolo di parentela. Gli inquirenti intendono anche ad accertare se oltre all’83enne vi erano altre persone con cui la ragazzina era costretta a prostituirsi. La Procura ha anche chiesto una perizia psicologica sulla ragazzina «diretta ad accertare l’eventuale presenza di sintomi o disagi connessi agli eventuali abusi subiti o ad altra causa» e una perizia ginecologica volta ad accertare l’eventuale sussistenza di segni di violenza. Proprio in merito a quest’ultima richiesta il Gip si è riservato, volendo evitare alla 12enne, che la madre sostiene di non aver mai costretto a rapporti sessuali completi con l’anziano, un ulteriore trauma.