Rifiutate 39 postazioni «Assistenza a singhiozzo con i medici di famiglia»

E nei prossimi anni andranno in pensione altri 600 medici di base

Un medico di base
Un medico di base
di Sabino Russo
Sabato 19 Agosto 2023, 08:34 - Ultimo agg. 15:25
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Ancora senza medico di base 39 postazioni nel salernitano. Sugli incarichi che dovevano essere attribuiti in Campania, sono 71 quelli andati deserti, di cui più della metà quelli non accettati in provincia. Nei prossimi sei anni dovrebbero andare in pensione circa 600 persone tra medici di medicina generale e pediatri in libera scelta. La carenza dei medici di medicina generale non è solo un problema della provincia di Salerno, ma un problema nazionale.

«Più volte abbiamo segnalato al governo che dal 2020 in poi ci sarebbe stata una gobba pensionistica che avrebbe coinvolto i medici di medicina generale - spiega Elio Giusto, presidente della Federazione dei medici di famiglia di Salerno - e che quindi bisognava aumentare il numero delle borse del corso di formazione in medicina generale ed equiparare il contributo economico a quello delle altre specializzazioni. Il nostro allarme non è stato preso in considerazione, anzi alcuni politici mettevano in dubbio la valenza del medico di medicina generale». In provincia di Salerno la situazione è sicuramente la più critica di tutta la Campania. Su un numero di incarichi di medici di base che dovevano essere attribuiti nella Regione Campania, sono 71, più del 50 per cento quelli andati deserti proprio nella provincia di Salerno.

Ad Avellino risultano non accettati 5 incarichi, Benevento 0, Caserta 1, Napoli 26, Salerno 39.

«Bisogna chiedersi perché e anche cercare di comprendere il motivo per il quale spesso accade che i medici residenti nella provincia di Napoli con incarico nella provincia di Salerno chiedano il trasferimento nella propria provincia, mentre non accade il contrario - continua Giusto - Sicuramente uno dei motivi, ma non il solo, è la notevole presenza in provincia di Salerno di zone disagiate, e quindi bisognerebbe raddoppiare la quota capitaria al medico che accetta l'incarico di medicina generale in una zona disagiata, come già avviene, sebbene parzialmente, in costiera amalfitana». I medici di famiglia salernitani chiedono, inoltre, di dare l'opportunità al camice bianco che accetta l'incarico di percepire da subito l'indennità per collaboratore di studio e/o infermiere, come tutte le altre indennità previste dagli accordi collettivi nazionali e regionali. Questo per offrire un miglior servizio all'utenza; ridurre il carico burocratico; riconoscere che il medico di medicina generale abbia un ruolo centrale nella presa in carico del paziente cronico e nella prevenzione della cronicità, ed è pertanto necessario che disponga di mezzi adeguati; liberare il medico di medicina generale, così come avviene nelle altre regioni italiane, dell'ingrato compito di ricopiare le prescrizioni specialistiche; chiarire che il certificato medico rilasciato al paziente deve essere inviato all'Inps dal medico che visita il paziente e non può essere delegato o rimandato ad altri.
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Nei prossimi sei anni dovrebbero andare in pensione circa 600 persone tra medici di medicina generale e pediatri in libera scelta. Il totale, oggi è di 846 medici operativi, di cui 701 medici di famiglia e 145 pediatri. Su quanti ne entreranno non è facile avere una contabilità esatta, ma ragionevolmente si può stimare che entreranno meno di 170 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Quindi ne andranno via 600 e ne entreranno 170. Oggi la normativa dice che il numero di pazienti massimo per medico di medicina generale è 1500. A inizio giugno, la Regione ha approvato le graduatorie definitive per l'assegnazione degli incarichi per il 2023, convocando i candidati ammessi verso la fine dello stesso mese alla Federico II e trasmettendo le accettazioni dell'incarico di assistenza primaria a ciclo di scelta. Nel salernitano sono 60. I camici bianchi andranno a coprire gli incarichi vacanti nei distretti sanitari di Nocera, Angri, Sarno-Pagani, Cava-Costa d'Amalfi, Eboli, Battipaglia, Salerno, Mercato San Severino, Giffoni Valle Piana, Capaccio-Roccadaspide, Vallo della Lucania-Agropoli, Sapri e Sala Consilina. Tredici quelli assegnati nel capoluogo.
 

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