Ruggi, Cantone denuncia il primario:
«Ha violato le liste d'attesa»

Ruggi, Cantone denuncia il primario: «Ha violato le liste d'attesa»
di Sabino Russo
Sabato 25 Giugno 2016, 14:50
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Nuovi veleni su Ortopedia. Dopo la denuncia ai carabinieri dei Nas del commissario straordinario del Ruggi sulla presenza dell’ex primario ospedaliero, ora in pensione, in sala operatoria senza autorizzazione, Nicola Cantone torna dal capitano Gianfranco Di Sario, questa volta per segnalare il caso dell’attuale primario dell’unità universitaria Nicola Maffulli, che avrebbe operato un paziente non inserito nelle liste d’attesa.
La vicenda si inserisce nel quadro delle attività di controllo a 360 gradi messe in campo dall’azienda ospedaliera universitaria dopo lo scandalo mazzette in neurochirurgia, che nelle ultime settimane ha già prodotto il rilevamento di alcune anomalie in ginecologia, sulle quali si concentrano anche le attenzioni della Procura di Salerno. Tutto prenderebbe piede dalla segnalazione giunta sulla scrivania del manager da parte di un anestesista, che avrebbe denunciato il caso di un paziente operato appena il giorno successivo il suo arrivo in ospedale. Per questo motivo Cantone avrebbe chiesto chiarimenti al primario dell’unità universitaria di ortopedia, che avrebbe giustificato la celerità dell’intervento con l’urgenza che esso richiedeva. Il paziente in questione, un atleta di lotta greco-romana, sarebbe giunto in reparto attraverso il pronto soccorso, dove era arrivato per una frattura al polso. La stessa avrebbe richiesto una operazione chirurgica d’urgenza, motivando così il mancato inserimento nella lista d’attesa. Il commissario straordinario del Ruggi, in ogni caso, come già fatto in precedenza, ha deciso di voler approfondire la vicenda, ponendo l’episodio accaduto all’attenzione dei carabinieri dei Nas, ai quali non è stato segnalato alcun tipo di reato. Sulla vicenda vige il più stretto riserbo da parte del commissario, che per il momento preferisce non commentare l’episodio in questione, ma ha voluto respingere, nel contempo, l’appellativo mosso nei confronti del presidio di via San Leonardo di «ospedale truffa». «In percentuale c’è in assoluto una maggioranza sana di lavoratori medici e di comparto all’interno
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