Salerno già capitale, primo sì:
«Può essere legge entro l'estate»

Una seduta del Consiglio dei ministri a Salerno nel 1944
Una seduta del Consiglio dei ministri a Salerno nel 1944
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 26 Giugno 2019, 06:30
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Non ha solo incassato il primo «sì» in quel di Roma. Il disegno di legge che potrebbe permettere a Salerno, insieme a Firenze e Brindisi, di fregiarsi del titolo di «già capitale d’Italia» ha ottenuto un ampio consenso politico. La Commissione Affari costituzionali della Camera, infatti, ha approvato il testo della relatrice del M5S Anna Macina raggruppante diversi disegni di legge che propongono il titolo per quelle città che, negli anni, hanno svolto la delicata funzione di guida dello Stivale. A iniziare da Torino che, stando al testo unificato, potrà presto godere dell’appellativo di «Prima capitale d’Italia». Un passo importante, dunque, verso il riconoscimento di cui si è fatto promotore, per la città di Arechi, il deputato Pd Piero De Luca. «Sono molto contento e anche un po’ emozionato», commenta a caldo il primogenito del governatore della Campania. Che, quando un mese fa presentò il suo disegno di legge, sperava proprio in un consenso trasversale. E così è stato. Non solo le varie proposte, poi unificate, provengono da M5S, Pd e Fi, ma hanno pure ottenuto il placet delle altre forze politiche, Lega inclusa.

Più nel dettaglio, il testo di Macina mette insieme più proposte di legge che si riferiscono ai periodi storici in cui le quattro città hanno svolto il ruolo di capitale della Penisola: Torino dal 1861 al 1865, Brindisi da settembre 1943 a febbraio 1944, Salerno da febbraio a luglio del 1944. Nel caso di Torino, a promuovere il disegno di legge è stata la deputata pentastellata Fabiana Dadone. Per la città pugliese, invece, ci hanno pensato la stessa Macina e la deputata di Fi Elvira Savino. Il disegno di legge che riguarda Salerno, infine, porta la firma di Piero De Luca del Pd e di Anna Bilotti del M5S. Firenze, pur capitale dal 1865 fino alla presa di Roma nel 1870, non ha avuto il sostegno di un apposito disegno di legge, ma è stata recuperata nel testo base della relatrice pentastellata. Il termine per gli eventuali emendamenti al testo unificato è fissato per giovedì prossimo alle 10. 
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