I familiari di Giuseppina: «Accecato dal rancore, non si era rassegnato»

I familiari di Giuseppina: «Accecato dal rancore, non si era rassegnato»
di Gianluca Sollazzo
Martedì 11 Marzo 2014, 00:17 - Ultimo agg. 09:06
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SALERNO - entrato in casa con una scusa, una scusa banale, altrimenti nessuno gli avrebbe aperto: diceva che aveva dei vestiti da dare a Giuseppina, ma era un modo per cercare il contatto. Hanno i volti rigati dalle lacrime i parenti dei protagonisti di via Palinuro. Accorsi in via San Leonardo col cuore in gola e l’animo ferito.

Quando da poco passano le 21,40 e un infermiere s’intrattiene con una familiare il quadro diventa ancora più fosco. I proiettili esplosi da Antonio Memoli hanno colpito e ferito due innocenti. Arrivano i primi bollettini sulla salute delle due donne ferite gravemente nella follia che acceca la ragione. «Un proiettile ha colpito alla testa, lei preoccupa di più».



Lei è Giuseppina Pappalardo, l’ex compagna di Antonio. «Erano tranquille, una serata come tante altre, la cena, la televisione, poi l’irreparabile», parlano tra di loro due parenti di Giuseppina, lavoratrice saltuaria, sacrifici quotidiani e una storia sentimentale archiviata non senza rancori. Tra lei e Memoli, i rapporti non erano più buoni da tempo. «La cercava casa per casa, non se ne faceva una ragione», dicono i parenti di Giuseppina.





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