Salerno, la carica dei voltagabbana
per le comunali: tutti vanno a sinistra

Salerno, la carica dei voltagabbana per le comunali: tutti vanno a sinistra
di Adolfo Pappalardo
Martedì 3 Maggio 2016, 08:39 - Ultimo agg. 13:08
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Fedeli alla linea. Sì, vabbè. Altro che semplici trasformisti e voltagabbana. Perché qui siamo alla pura acrobazia circense con il triplo salto carpiato politico. Passaggi da uno schieramento all’altro. Ma sempre da destra a sinistra guarda un po’. Travasi politici in un senso solo, come i salmoni che risalgono la corrente spinti dal richiamo della natura. Altro che travagli interiori consumati in tormentate settimane di disagio. No qui i cambi avvengono nel giro di un battibaleno. Anche dalla sera alla mattina. Last minute. In primis furono Anna Ferrazzano e Nino Marotta, entrambi ex candidati sindaci del centrodestra, ora passati nel centrosinistra. La prima da tempo, tanto da partecipare agli incontri ristretti dei fedelissimi deluchiani, il secondo solo ora attraverso la camera di compensazione delle liste centriste in appoggio ad Enzo Napoli. E poi Paki Memoli, per cinque anni all’opposizione, ora nella corazzata deluchiana. Senza contare verdiniani come la senatrice Eva Longo: sino a qualche mese fa pronta a esibir/ostentare selfie con Silvio Berlusconi, oggi con De Luca e la ministra Boschi. Ma è tra le truppe semplici che si diserta per passare con l’avversario. Cambi di casacca che hanno la portata di un fiume carsico e disegnano un deluchiano partito della Nazione più concentrato dello stesso modello renziano di riferimento.
Prendi Pio De Luca, ex ufficiale dell’Arma, che passa, non metaforicamente ma plasticamente, dalla notte al giorno. Anche sui santini elettorali.
Ebbene il nostro il 12 aprile usa la pagina Fb del movimento politico “Italia patria Nostra”, di cui è tra i fondatori, per invitare alla conferenza stampa del 23 aprile in cui «verranno illustrate le linee politiche generali del Movimento che sostiene la candidatura a sindaco di Gaetano Amatruda ed alcuni obiettivi programmatici prioritari, con riferimenti alla sicurezza».
Occhio alle date: tutto annunciato per il 23. Ma cosa accade domenica scorsa, ovvero 5 giorni dopo la prevista conferenza stampa? Sempre dalla stessa pagina fb, si legge testuale: «In data odierna, per conto della mia famiglia ho accettato la candidatura a consigliere comunale per la città di Salerno con il PSI di Enzo Maraio, con candidato a Sindaco Vincenzo Napoli». E il santino elettorale? Con Amatruda, piano americano di De Luca, sullo sfondo del golfo di Salerno visto di notte; con Napoli, invece, lo sfondo cambia. Ma poco: il golfo di Salerno è soleggiato. Esterno notte, esterno giorno. Me-ra-vi-glio-so.
Un caso isolato? Una singola folgorazione sulla via di Damasco? Macché, l’elenco è lungo e complici i motori di ricerca non ci vuole molto a riavvolgere il nastro delle candidature per le prossime amministrative in cui gli steccati non si saltano ma si cancellano essi stessi.
Prendi Raffaele Cicalese, con un posto opzionato nei Progressisti, la lista che è da sempre la scuderia dei purosangue deluchiani, quel moloch in cui da vent’anni la maggioranza è salda e si salda. Ebbene, a meno che non sia un caso di omonimia (ma non lo è), Cicalese è lo stesso che solo il 25 febbraio, assieme ad altri professionisti, firmava il manifesto pro Amatruda sindaco (senza contare la candidatura con Fi cinque anni fa). Non una semplice dimostrazione di affetto ma l’adesione. «Noi sosterremo con convinzione Gaetano Amtruda! Oggi finalmente ci sono le condizioni per rilanciare Forza Italia, energie nuove e non più logiche». E in più Cicalese aggiungeva: «Caro Gaetano sto seguendo sempre più con interesse la tua avventura. Sei una persona pulita e perbene. Sarò a tua completa disposizione a un solo patto: che vadano via tutte le persone che hanno sfruttato forza italia fino ad oggi è che hanno mortificato fino oggi me in qualità di Imprenditore e persona perbene. Via loro dentro noi persone perbene? Ci sto!». I-ne-qui-vo-ca-bi-le. Ma deve averci ripensato. Capita.
Come è capitato a Claudio Pisapia, commercialista che da consigliere economico di Cirielli e Iannone alla presidenza della Provincia targata Fdi, ora candidato nella lista deluchiana Salerno per i giovani. O come Gaetana Falcone, ex capogruppo azzurro dell’allora Pdl al Comune di Salerno vicina al senatore Esposito e al sindaco Gambino e ora in lista con i moderati.
Cambi, giravolte acrobatiche in un Paese dove si accende il dibattito su Bertinotti che dalla falce e martello passa a Comunione e Liberazione e in una città in cui i grillini prima di fare harakiri non presentando una lista, hanno praticamente spedito davanti al plotone di esecuzione il loro candidato sindaco, l’under 30 Dante Santoro, perché cinque anni fa si presentò nelle liste di De Luca e pure aveva abiurato pubblicamente quel peccato di gioventù...Come capita che gli arcinemici di un tempo che possono diventare amici nel giro di pochi mesi. Prendi Pietro Stasi, gli ultimi anni politici a destra, prima in An poi fedelissimo di Edmondo Cirielli che lo traghetta addirittura in giunta alla Provincia con la delega pesante alle Infrastrutture e lo candida alle regionali del 2015. Anzi partiamo proprio alla vigilia di quella tornata elettorale (è il 28 maggio). Siamo a Vallo della Lucania e dietro a un tavolo ci sono, nell’ordine, Michele Cuozzo, coordinatore provinciale fdi e proprio Stasi, candidato nello stesso partito. Conferenza stampa al vetriolo e accuse contro i centristi che dalla sera alla mattina, loro, con il patto di Marano hanno mollato Caldoro per schierarsi con De Luca. Ad un politico fischiano le orecchie quella mattina: il centrista Luigi Cobellis. Perché Cuozzo e Stasi attaccano quasi all’unisono, secondo i resoconti delle cronache dell’epoca: «Il Cilento deve liberarsi di questi vecchi tromboni della politica, da Cobellis che nulla ha fatto per il Cilento». Chiaro? Ebbene, indovinate con chi si candida ora quello stesso Stasi che nell’arco di dieci anni è passato dalla Margherita con cui fu eletto nel 2006 (in maggioranza, quindi), poi è passato con Italiani nel mondo di Sergio De Gregorio (il politico, tanto per capirci, eletto in Parlamento con Di Pietro e passato con il Cavaliere dopo appena due mesi in cambio della presidenza della commissione difesa), poi con Mastella, poi con Forza Italia, poi con Cirielli? Avete indovinato? Beh, ora è in lista con i moderati di Cobellis. Quel Cobellis...
 
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