Salerno, nuovi sbarchi di migranti
«Non riusciamo più ad accoglierli»

Salerno, nuovi sbarchi di migranti «Non riusciamo più ad accoglierli»
di Margherita Siani
Martedì 18 Aprile 2017, 20:47 - Ultimo agg. 19 Aprile, 09:31
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Lo sbarco dei 400 migranti mette in apprensione i sindaci salernitani. In una provincia già toccata da tanti arrivi, ma anche da tante, tantissime proteste, iniziano nuovamente gli sbarchi. Mentre il mondo dell’associazionismo e del volontariato è pronto ad aiutare chi arriva, il nodo centrare resta la loro collocazione nelle prossime settimane, mesi. I livelli di guardia sono elevati già da ieri, quando si è diffusa la notizia dello sbarco di oggi. Si temono proteste, come già accadde, ad esempio, a Vibonati a fine anno.

La macchina dell’organizzazione sembra guardare soprattutto al centro della provincia. Tuttavia, per la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francesce: «Continuano ad arrivare sui nostri territori migranti che fuggono dalle guerre – dice - Confidiamo nel lavoro del Prefetto, che saprà come accoglierli, individuando le strutture e i territori idonei. In ogni caso, fermo restando la garanzia della sicurezza per i nostri concittadini, la nostra città già ospita in una struttura privata diversi migranti. Credo si debba tenere presente questa problematica. Noi come amministrazione abbiamo già avviato, ed è in fase avanzata, un protocollo d'intesa con la Prefettura per utilizzare i migranti per lavori sociali. Un modo che riteniamo possa favorire l'integrazione degli stranieri e possa mitigare il senso di insicurezza dei battipagliesi rispetto al fenomeno migranti».

Da Battipaglia, dunque, nessuna disponibilità. E non è da meno Eboli. Il primo cittadino, Massimo Cariello, è ancora più categorico: «Eboli ha dato già troppo, la nostra disponibilità c’è stata e mi aspetto che gli altri sindaci siano sensibili dinanzi ad una problematica così delicata». E poi rintuzza: «Mi auguro che se si dovesse utilizzare un atteggiamento “autoritario”, venga fatto in Comuni dove non vi sono rifugiati perchè ci sono zone della provincia dove non ce ve ne sono affatto. Sennò diventa una vera ingiustizia». I due Comuni più grossi della Piana, dunque, hanno idee precise e chiudono ogni possibilità di ospitare i nuovi arrivi.

Stando ad alcune indiscrezioni, una parte dei migranti, tuttavia, era destinata alla struttura che già ne ospita 157, a Sicignano degli Alburni. È Il Park Hotel, posto all’uscita dell’autostrada. Ma l’allestimento non era completato e dunque potrebbero non arrivare in questo luogo. «Come consiglio comunale abbiamo votato la clausola di salvaguardia che chiude la possibilità di nuovi arrivi – dice il sindaco, Ernesto Millerosa – Siamo davvero al limite e la Prefettura ben conosce la situazione». Il Comune di Sicignano ne sta ospitando più di 200 in strutture private, circa 70 migranti ogni mille abitanti. Tanti, troppi rispetto a quella soglia di 2,5-3 indicata da una circolare del Ministero dell’Interno per spalmare in maniera equa sul territorio le presenze di migranti.

«Abbiamo aderito, come Piano di zona, allo Sprar.

E come Piano siamo pronti a fare la nostra parte», chiosa dice Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna, che in queste settimane ha tenuto banco perché fermato in Turchia e rispedito in Italia per la sua politica in difesa dei diritti dei Curdi. Una dichiarazione che si fonda sulla consapevolezza che un Comune di meno di 500 abitanti, non ha né strutture né forza per affrontare in prima persona un simile problema. 

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