Paestum, gli scavi ripartono con lo sponsor:
archeologi al lavoro sotto gli occhi dei visitatori

Paestum, gli scavi ripartono con lo sponsor: archeologi al lavoro sotto gli occhi dei visitatori
di Paola Desiderio
Mercoledì 19 Ottobre 2016, 18:23
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Capaccio Paestum. Partecipano anche due archeologi salernitani allo scavo iniziato nel parco archeologico di Paestum. La loro partecipazione è stata resa possibile dal Pastificio Antonio Amato, che ha finanziato le borse di ricerca. Francesca Luongo, di Mercato San Severino e Francesco Scelza, di Salerno, hanno iniziato il loro lavoro che punta a scoprire qualcosa in più sulla vita dei Greci all’epoca in cui furono costruiti i templi. Scelti attraverso un bando nazionale, hanno conseguito un dottorato e partecipato a numerose campagne di scavo. 
Sono loro a spiegare che quello iniziato ieri a Paestum è uno scavo particolare. «Una motivazione che ci ha spinto a partecipare al bando è che si prospettava un nuovo modello di scavo - dice Francesco Scelza - Ci sono stati, ci sono e ci saranno tanti scavi in Campania e nella provincia di Salerno. Ma sono silenti, non hanno i riflettori. Il tipo di scavo a cui, invece, vuole tendere Paestum, e che credo debba diventare un modello, è uno scavo condiviso, partecipato, con obiettivi chiari, sostenuto economicamente in maniera seria e controllato dal pubblico. Il maggior controllo che noi abbiamo qui, ed è motivo di salvaguardia del lavoro e dei soldi spesi, è il fatto che apriamo lo scavo alla vista, allo sguardo e anche al giudizio degli altri. Sarà più difficile perché ci saranno tanti giudizi, positivi o negativi. Però questo è un motivo importante».
«È uno scavo aperto, ossia fruibile, visitabile, che chi visita il parco archeologico di Paestum potrà seguire passo passo. E quindi un’occasione per poter mostrare anche il mestiere dell’archeologo, le strategie messe in campo - aggiunge Francesca Luongo - Faremo anche delle visite guidate a orari prestabiliti. Il lavoro consiste in una fase di preparazione, la fase in campo, l’elaborazione dei dati, lo studio della ceramica ma anche e soprattutto la divulgazione dei dati, delle nuove scoperte. Ho partecipato a tantissimi scavi, ma finito lo scavo è finito tutto. Qui, invece, il lavoro si apre e si chiude, momentaneamente, però completo, in tutte le sue sfumature». 
Il direttore del parco archeologico Gabriel Zuchtriegel aggiunge che «è impostato come uno scavo di archeologia pubblica. I visitatori possono seguire questa attività come una parte dell’offerta culturale del parco. Perché qui vogliamo mostrare quella che è la nostra filosofia, che è la ricerca, il cuore di ogni museo, di ogni parco archeologico che non è una cosa separata dalla cosiddetta valorizzazione ma ne è parte integrante. Non vogliamo presentare solo conoscenze e dati di trent’anni fa, ma vogliamo rendere tutti partecipi del nostro percorso di studio, di ricerca, anche sul campo. Speriamo di trovare nuovi dati sull’abitato, sulla vita quotidiana, sull’economia, su tutto il mondo che circondava i templi». La novità è che si scava sotto gli occhi di tutti, anche online: «Scaviamo sotto gli occhi di tutti, ogni giorno dalle 8.30 alle 16 tutti i visitatori possono passare e vedere in diretta quello che succede. Inoltre offriamo visite guidate ogni giorno alle 12», annuncia Zuchtriegel.
Tra il parco archeologico di Paestum e il Pastificio Antonio Amato è stato sottoscritto un contratto di sponsorizzazione per tre anni. «I giovani archeologi hanno una borsa di studio per sei mesi - conclude Zuchtriegel - Lo scavo durerà un mese e mezzo. Terminato lo scavo saranno qui anche per elaborare i dati, per inserirli nel catalogo condiviso con quello ministeriale, quindi ciò che sapremo diventerà patrimonio di tutti».
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