Trecento posti di lavoro in bilico a Battipaglia: il tribunale di Salerno boccia l'Asi

Trecento posti di lavoro in bilico a Battipaglia: il tribunale di Salerno boccia l'Asi
di Marco Di Bello
Giovedì 27 Luglio 2017, 12:27
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La prima sezione civile del Tribunale di Salerno torna a disegnare i confini del Consorzio Asi a Battipaglia. Nel frattempo, però, circa una decina di richieste di insediamenti produttivi rimangono bloccate in attesa del nulla osta del Consorzio.

Il giudice Guerino Iannicelli ha infatti rigettato la richiesta di annullare la delibera con cui, nel 2011, il Consiglio comunale aveva votato il recesso dal Consorzio. La decisione è arrivata dinanzi alla giustizia ordinaria dopo una sentenza del Tar, che aveva dato ragione al Consorzio, e la decisione del Consiglio di Stato, che aveva accolto il difetto di giurisdizione della giustizia amministrativa. Nella sentenza pubblicata due giorni fa si legge: «Le ragioni di incompatibilità con gli obiettivi istituzionali dell’ente consortile - scrive il giudice Iannicelli - non implicano l’appartenenza obbligatoria e necessaria al Consorzio degli enti territoriali, in senso contrario ad una disciplina regionale e statutaria improntata al principio della volontarietà».

Un punto a favore dell’Amministrazione comunale, che negli scorsi mesi aveva confermato la volontà di recedere dall’Asi: «Questa sentenza rappresenta un ulteriore tassello di quella strada che il Comune di Battipaglia ha inteso intraprendere - ha commentato Cecilia Francese - sempre di più diventa necessario che i vertici Asi e tutti i soggetti interessati ne prendano atto e si chiuda una lunga fase di contenzioso». Anche il segretario del Partito democratico è intervenuto sulla questione: «È intollerabile un sistema che chiede di pagare a due enti diversi e chiede due procedimenti diversi, appesantendo la burocrazia con tempi lunghi - ha commentato Davide Bruno - con l’Asi abbiamo avuto la paralisi dello sviluppo. Rivendichiamo la battaglia per lo sburocratizzazione, per le scelte del territorio. È il momento di tornare alla normalità con il Suap quale unico soggetto per tutti i procedimenti per le attività produttive». Una situazione che ha già bruciato centinaia di posti di lavoro. Secondo documenti interni al Comune vi sono otto imprese pronte a insediarsi sul territorio. La situazione di incertezza, però, ha fermato tutto, con quasi 300 posti di lavoro fermi al palo.
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