Violenza nella casa famiglia
la 14enne: «Mi fidavo di lui»

Violenza nella casa famiglia la 14enne: «Mi fidavo di lui»
di ​Viviana De Vita
Sabato 25 Febbraio 2017, 07:00 - Ultimo agg. 08:09
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Un racconto lucido e preciso attraverso il quale ha confermato tutte le accuse a carico dell’operatore della casa famiglia, un 28enne salernitano che, in almeno tre occasioni, avrebbe abusato di lei. Si parte dall’incidente probatorio, celebratosi davanti al Gip del tribunale di Salerno Berni Canani, per ricostruire il quadro delle violenze che si sarebbero consumate nel 2015 all’interno della struttura di accoglienza trasformatasi, per una ragazzina della zona orientale affidata ai servizi sociali in seguito all’arresto della madre, in un inferno. Proprio quel racconto potrebbe aggravare la posizione a carico dell’indagato che, al momento, è stato sospeso dalla struttura all’interno della quale lavorava da alcuni anni. Ascoltata in modalità protetta presso il Not, il Nucleo operativo territoriale che costituisce un centro di riferimento contro i fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori, la 14enne ha illustrato agli inquirenti il suo rapporto con l’indagato; al momento non ci sarebbero elementi per ritenere che le violenze possano essere state perpetrate anche ai danni di altre giovani ospiti del centro: la minore, infatti, nella sua deposizione non ha coinvolto altre ragazzine limitandosi a raccontare il suo vissuto.


Giovanissimo, l’operatore aveva stabilito con la 14enne un forte legame: lei, così fragile e con una storia familiare difficile e complicata ulteriormente dall’arresto della madre per spaccio di stupefacenti, si fidava di lui e, proprio per questo motivo, prima di denunciare gli episodi, ci ha pensato più volte. Il suo malessere, però, non era sfuggito alla responsabile della struttura che è riuscita a conquistare la fiducia della 14enne che le ha poi raccontato tutto facendo scattare le indagini della Procura. Almeno tre gli episodi al vaglio del sostituto procuratore Elena Guarino, e che si sarebbero consumati tutti durante le ore notturne quando il 28enne si sarebbe introdotto all’interno della stanza dove la ragazzina dormiva e l’avrebbe costretta a rapporti sessuali contro la sua volontà. Un ulteriore prezioso tassello, nell’ambito della delicatissima inchiesta, potrà essere aggiunto solo dopo il deposito delle consulenze dei periti che dovranno accertare il grado di attendibilità della 14enne. Al vaglio degli inquirenti ci sono poi i racconti degli altri ospiti ed operatori della struttura finita ora nell’occhio del ciclone. 

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