Coronavirus Italia, indice Rt oltre il limite in sei Regioni: fallito l'obiettivo zero contagi

Coronavirus Italia, indice Rt oltre il limite in sei Regioni: fallito l'obiettivo zero contagi
Coronavirus Italia, indice Rt oltre il limite in sei Regioni: fallito l'obiettivo zero contagi
di Mauro Evangelisti
Venerdì 17 Luglio 2020, 07:42 - Ultimo agg. 07:50
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ROMA Non sarà un'estate Covid-free. Alcuni studi avevano ipotizzato per le regioni italiane, una dopo l'altra, il traguardo di zero contagi, ma sono stati smentiti dalla realtà. L'andamento settimanale dei contagi conferma come Sars-CoV-2 sia ancora in circolazione in questi mesi estivi. Solo ieri 230 nuovi casi (20 decessi). Certo, i pazienti sono più giovani, meno gravi e si stanno riducendo i ricoveri; certo, i casi di importazione in alcune regioni come Lazio (ieri 8 su 9) e Veneto rappresentano la maggioranza dei nuovi infetti. Ma il punto è un altro: la circolazione del virus non è mai cessata e sarà ancora ben presente in autunno, quando torneremo a nei luoghi chiusi e riprenderanno le attività delle scuole, con tutte le conseguenze prevedibili.

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Oggi la cabina di regia del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità ufficializzerà i dati delle valutazioni settimanali, regione per regione. Bene, se la settimana scorsa erano cinque quelle con l'Rt (indice di trasmissione del virus) sopra il livello critico di 1, gli ultimi calcoli ipotizzano che possano essere 6 questa volta (ma serve sempre la conferma ufficiale dell'elaborazione finale di questa mattina). Quali? Emilia-Romagna (in sofferenza nelle province emiliane per i focolai causati dai centri logistici, per gli immigrati tornati in Italia e per alcuni stabilimenti dei lavorazione della carne); Lazio (decisiva l'onda dei lavoratori stranieri tornati da aree a rischio, in particolare dal Bangladesh); Veneto (di nuovo il nodo dei casi di importazione, al villaggio della Croce Rossa di Jesolo, ad esempio, 42 immigrati di origine africana e un operatore della struttura sono risultati positivi); Toscana e Piemonte.

Ma anche la Lombardia ora vede l'Rt superare la soglia critica di 1, in particolare nuovi contagi sono stati segnalati soprattutto nelle province di Mantova (anche qui i mattatoi) e di Bergamo. Ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso di allungare la lista dei Paesi da cui non si può raggiungere l'Italia. Aggiunti Serbia, Montenegro e Kosovo. «Chi è stato negli ultimi 14 giorni in questi territori ha il divieto di ingresso e transito», ricorda Speranza.

ATTENZIONE
Significa che la situazione è fuori controllo? No, rispetto ad altri Paesi come la Spagna, Israele e Serbia l'Italia va meglio, ha abbassato in modo significativo la curva dei contagi. Però non si può far finta di non vedere la realtà: negli ultimi sette giorni ci sono stati, su scala nazionale, 1.367 nuovi positivi. Vero che negli ospedali ormai ci sono solo 803 pazienti Covid (di cui 53 in terapia intensiva), ma anche ieri sono stati conteggiati 30 decessi. E la fiamma del contagio non si arresta.
 


Uno studio di Osservasalute dell'Università Cattolica (ma anche altri in precedenza) aveva previsto che si arrivasse a zero casi già a maggio in Trentino-Alto Adige, Calabria, Umbria, Sardegna, Basilicata, Valle d'Aosta, e a giugno nelle altre regioni con l'esclusione della Lombardia, per la quale si ipotizzava il 13 agosto come il giorno a zero casi.

Non è andata così: negli ultimi sette giorni, sono solo due le regioni senza nuovi positivi, la Basilicata e la Valle d'Aosta. La Lombardia resta l'area con il numero maggiore di nuovi infetti (411 tra il 10 e il 16 luglio), ma anche Emilia-Romagna, Lazio e Veneto, rispettivamente con 213, 110 e 101 casi hanno constatato che la guardia va mantenuta altissima. Puglia e Marche sono ampiamente sotto i dieci nuovi casi positivi. Secondo alcuni esperti, l'obiettivo zero casi non era raggiungibile senza ulteriori chiusure (comunque insostenibili dal punto di vista economico e sociale) e frontiere sigillate. A causa di comportamenti imprudenti legati a movida e spiagge, messaggi sbagliati che hanno convinto una parte degli italiani a trascurare banali sacrifici come l'uso delle mascherine e il mantenimento delle distanze, l'oggettivo problema dei casi di importazione forse inizialmente è stato sottovalutato, l'Italia arriverà alla prova più difficile dell'autunno-inverno con il virus ancora in circolazione.

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