Studio Ue: «Condizioni meteo estreme: a rischio più di 152mila persone l'anno in Europa entro il 2100»

Studio Ue: «Condizioni meteo estreme: a rischio più di 152mila persone l'anno in Europa entro il 2100»
di Rosita Rijtano
Sabato 5 Agosto 2017, 11:08 - Ultimo agg. 6 Agosto, 00:34
2 Minuti di Lettura
Più di 152mila morti l'anno causate dalle estreme condizioni meteo. Succederà entro il 2100, se nulla viene fatto per ridurre l'inquinamento e i suoi conseguenti effetti sul cambiamento climatico. Non è fantascienza. Ma il risultato di una ricerca, finanziata dalla Commissione europea, e pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health. Un numero che è di cinquanta volte superiore ai decessi constatati oggi. Con le ondate di calore, come quelle che adesso stanno avvolgendo l'Italia, responsabili del 99 per cento di questo genere di morti. Mentre le zone più colpite saranno quelle a sud del Vecchio continente.

Lo studio ha preso in considerazione 28 paesi dell'Unione europea più la Svizzera, l'Islanda e la Norvegia. E ha analizzato gli effetti di sette dei più pericolosi tipi di eventi legati alle condizioni meteo: ondate di calore e di freddo, incendi boschi, tempeste di vento, inondazioni e siccità. Hanno poi revisionato i disastri accaduti tra il 1981 e il 2010 per stimare la vulnerabilità della popolazione e combinare le informazioni con le predizioni fatte in merito al mutamento del clima e a come le persone potranno aumentare e migrare in futuro.  

Analizzando i risultati, i ricercatori sono arrivati a tre importanti conclusioni. Primo: le morti causate dal meteo estremo possono aumentare dalle 3mila, che si sono verificate tra il 1981 e il 2010, alle 152mila tra il 2017 e il 2100. Secondo: due abitanti su tre del Vecchio continente dovranno avere a che fare con disastri determinati da eventi climatici entro il 2100, contro una media di uno su venti a inizio secolo. Non solo, ci sarà un sostanziale aumento dei decessi per via delle inondazioni costiere: dalle sei all'anno nei primi anni duemila alle 233 degli ultimi. In particolare, in Italia i decessi causati dalle ondate di calore balzeranno dalle 670 l'anno odierne alle 42mila nel 2100. «Dati preoccupanti», avvertono gli scienziati, «che fanno riferimento a tendenze in atto già nel prossimo futuro». ​

Giovanni Forzieri, uno degli autori dello studio, non ha dubbi: «Il cambiamento climatico è una delle maggiori minacce per la salute degli esseri umani del ventunesimo secolo: ha superato l'inquinamento - spiega Forzieri al Mattino -. A farne le spese maggiori saranno gli anziani e i più poveri, che non avranno a disposizione le adeguate tecnologie per far fronte ai cambiamenti climatici». C'è un modo per evitare il peggio? Anche se i ricercatori non hanno analizzato gli effetti delle possibili misure da adottare, ci sono alcune buone pratiche da seguire: «un'adeguata pianificazione territoriale e urbana, che preveda molte zone verdi in città, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il miglioramento dei sistemi di allerta», conclude Forzieri. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA