Arriva l'estate
salviamo la pelle

Arriva l'estate salviamo la pelle
di Marisa La Penna
Sabato 27 Maggio 2017, 11:09
3 Minuti di Lettura
Gabriella Fabbrocini, professore associato in dermatologia e venerologia presso il dipartimento di Medicina clinica e Chirurgia della Federico II è inflessibile. «Al sole ci si espone solo dopo una buona idratazione se non si vogliono fare danni, spesso irreversibili, alla pelle».


Cosa fare, dunque, prima di iniziare la stagione dell'abbronzatura?

«Prima dell'esposizione al sole la pelle deve essere assolutamente idratata. Tutte le alterazioni della pigmentazione, anche quelle non strettamente collegate ad infiammazione cutanea, ne risentirebbero. Non sempre la pelle ha la stessa omogenità di idratazione, nè riesce a rispondere allo stimolo del sole in identico modo».

La mancata omogeneità della pelle dipende dall'età?

«Non sempre. È molto frequente tra i giovani, per esempio, la dermatite atopica e da contatto. Le zone infiammate non hanno la stessa capacità di produrre melanina delle parti sane. In ogni caso in un anziano la cute è di per se più disidratata, lo strato cutaneo si assottiglia, la pelle si difende meno bene, compaiono pigmentazioni biancastre e rotonde alle gambe e alle braccia che non sono altro il segno di una cute che non produce melanina in modo uniforme. Un pò come accade nel neonato. Pertanto per preparare bene la pelle al sole bisogna, ripeto, idratarla con regolarità
»

In che modo?

«Con la somministrazione di creme a base di urea, antoina, bisabololo, acido ialuronico. Si tratta di creme che fanno penetrare e mantenere le quantità di acqua della pelle, idratano il corneo. Se si fa penetrare acqua in epidermide la pelle diventa uniforme e liscia, perde l'aspetto vecchieggiante. Ed ancora indispensabile l'uso di antiossidanti come luteina, astaxasantina, licopene, acido ferulico, vitamina E, betacarotene»

E passiamo alle protezioni.

«La fotoprotezione, ovviamente, va adeguata al tipo di pelle. Non si possono trattare allo stesso modo pelle scura e chiara. Quella di un bambino al di sotto dei due anni come quella di un adulto. È dimostrato che scottature al di sotto dei 10 anni aumentano la possibilità di tumori cutanei. Per esempio è maggiormente a rischio scottature chi ha capelli rossi e occhi verdi: questi soggetti hanno melanina meno competente, ovvero una capacità di rispondere a stimolo luminoso con produzione di melanina in misura minore rispetto ad altri».

Altro genere di prevenzione sul fronte della pelle prima di esporsi al sole?

«Il controllo annuale dei nei.
Soprattutto chi ne ha un numero superiore a 50 sugli arti. Questo controllo va inserito nel calendario della prevenzione
».

E gli autoabbronzanti?

«Ogni autoabbronzante contiene almeno 45 composti chimici, spesso si tratta di sostanze dannose per la pelle».

E dal punto di vista alimentare come ci si prepara all'abbronzatura?

«Col rialzo della temperatura frutta e verdura diventano fondamentali e assicurano l'omeostasi dell'equilibrio elettrolitico. Vanno ridotti sale e insaccati. Bisogna prediligere formaggio magro. Mangiare yogurt, curcuma. Se si soffre di patologie legate al sole presso il centro del nostro policlinico diretto dal professore Giuseppe Manfrecola, c'è un'attrezzatura con fototest proprio per avere una diagnosi precisa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA