L'attore pugliese ha iniziato il discorso inveendo contro gli ospiti presenti in sala, lasciando tutti sbigottiti. «Voi volete interagire con lo spettacolo, applaudite... Ma che cazzo applaudite? Capisco che è una vostra esigenza partecipare. Ma dovete stare zitti. Sono provocazioni estreme per dire che lo spettacolo è uno spettacolo se vi sorprende. Tutti vogliono gratificare, fare per il pubblico, è tutto per il pubblico. Infatti mi sto facendo un culo così per voi».
In molti non hanno gradito l'exploit di Scamarcio, tanto che alcuni gli hanno girato le spalle e altri hanno iniziato a protestare. Non è tutto. L'attore ha proseguito con il suo monologo: «Voi siete diventati i protagonisti nello spettacolo. C'è una forma di accondiscendeza di spettacolo, tutto per il pubblico. Ma io dico: 'E no, ognuno ha il proprio mestiere. Sennò venite qui e fatelo voi sto cazzo di spettacolo'. Basta con ste cose di dare ragione al pubblico. Il pubblico ha torto a prescindere. La città è malata. Finalmente mi fischiate contro. Chi se ne frega. Non venite a teatro. Anzi, ma che cazzo siete venuti a fare qua, per sentire cosa?!?».
E quando una signora gli chiede perché abbia voluto strafare, conclude così: «Voglio strafare perché mi assumo la responsabilità di quello che dico. Lei non mi dà la linea di quello che devo dire. Io sono libero e dico quello che voglio, quando voglio e come cazzo voglio. Io in questo Paese sono libero, in pochi dicono quello che pensano. Di questo si dovrebbe preoccupare».