Giulio Berruti si candida: io sindaco di Napoli
«Corteggio come Savastano»

Giulio Berruti si candida: io sindaco di Napoli «Corteggio come Savastano»
di Francesca Cicatelli
Domenica 30 Ottobre 2016, 23:41 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 09:58
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Si diverte a sedurre prendendo in prestito una frase della «serie che non ci piace» Gomorra. Qualcuno potrebbe pensare che lui neppure abbia bisogno di parlare per conquistare, è invece adora essere un «ragazzo normale, un po' emotivo che si dà da fare» e che vorrebbe «nel mio  piccolo» rivoluzionare le cose senza ricorrere al cliché della fuga dei cervelli perché l'Italia non conta di abbandonarla, vuole dare qui il suo contributo e importare le esperienza incamerate all'estero che in alcune cose «resta più avanti di noi».

In effetti sembra mettercela tutta per richiamare l'attenzione sulla sua testa con discorsi da adulto vissuto, ricorrendo persino agli occhiali da vista e ai capelli impomatati effetto college inglese. Ha i piedi per terra, nessuna mania da star e quando non recita continua a cavare i denti da bocca nello studio dentistico in cui cura anche i vip quando non è alle prese con il copione. È facile incontrarlo per le strade di Napoli, ha amici ad Ischia e la nonna è di qui, «una città affascinante dal potenziale inespresso, la città più bella del mondo e posso dirlo con cognizione di causa.  Sarei onorato di amministrare - dice - anche se sono senza esperienza. Partirei dai giovani».

Madre avvocato e padre medico, avi attori e meccanici ha messo d'accordo tutti unendo alla recitazione, la medicina e la passione per le moto: «Ho fatto anche il meccanico - racconta - era un modo per emanciparmi». La recitazione è nata per caso: «Per superare l'emotività» a vent'anni frequenta un seminario di tre giorni per poi partecipare a casting. E da lì è storia nota. Si racconta nella videointervista a Il Mattino (prima del defilè al TuttoSposi di Napoli)  in cui imita in modo speciale Genny Savastano. 
 

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