Il velo islamico debutta sulle passerelle milanesi

Il velo islamico debutta sulle passerelle milanesi
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 12:40
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Il velo islamico debutta sulle passerelle milanesi. Oggi la modella somalo americana Halima Aden sfilerà per la prima volta in Europa, sulla passerella di Alberta Ferretti, indossando proprio l'hijab, il velo islamico. Nata in un campo profughi del Kenia, naturalizzata americana, la diciannovenne Halima vive negli Usa da quando aveva 6 anni, è matricola in Storia alla Saint Cloud State University nel Minnesota e da musulmana osservante porta regolarmente l'hijab. L'anno scorso aveva partecipato a Miss Minnesota in burkini e la scorsa settimana ha debuttato in passerella con il suo hijab per la collezione Yeezy Season 5 di Kanye West. «Voglio trasmettere un messaggio positivo che ha come tema la bellezza e la diversità. Voglio mostrare alle giovani donne musulmane che c'è spazio anche per loro - racconta la modella prima del défilé - Ho scelto l'amore, perché le nazioni che non sono solidali, sono destinate a crollare. Sfilare oggi per Alberta Ferretti, una delle grandi designer della moda durante la fashion week di Milano, è senza dubbio un momento decisivo della mia carriera di modella». Da pochi giorni, dal 15 febbraio, la modella è entrata a far parte dell'agenzia IMG Model di New York, che rappresenta anche, tra le altre, top come Gigi e Bella Hadid, Elsa Hosk e Sasha Luss, che sfileranno oggi dalla Ferretti.

«Sono onorata e non vedo l'ora di uscire in passerella per lei. Il look che ha scelto per me mi fa sentire forte - continua Halima - È la versione più autentica di me stessa e di quello che voglio rappresentare. Sono molto grata di questa incredibile opportunità». Proprio oggi è stata svelata la prima copertina della modella per il semestrale indipendente americano CR Fashion Book Issue 10. «Sono molto orgogliosa che Halima sia una delle protagoniste della mia sfilata - racconta Alberta Ferretti - Per me rappresenta una delle tante personalità femminili del nostro presente, dove vorrei che ci fosse sempre più spazio per la convivenza delle diversità. Scegliere lei per la mia passerella è stato del tutto naturale: il mondo non deve avere più barriere culturali e mentali. Ho molte clienti internazionali e molte vivono nei Paesi del Medio Oriente, dove non c'è alcuna contraddizione tra il portare l'hijab e il concetto del lusso».
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