Miliardario di 28 anni ha 16 figli da madri surrogate: «Voleva avere molti eredi»

Miliardario di 28 anni ha 16 figli da madri surrogate: «Voleva avere molti eredi»
di Mauro Evangelisti
Martedì 20 Febbraio 2018, 15:38 - Ultimo agg. 23:09
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A 28 anni ha 16 figli. Tutti più o meno della stessa età, quattro anni. Si tratta dell'epilogo di una storia che per una volta si può davvero definire incredibile, accaduta tra Bangkok e il Giappone. Siamo a metà tra una puntata di Black mirror e un romanzo di Murakami.

Lui, Mitsutoki Shigeta, è figlio di un miliardario nipponico e nel 2013, ad appena 23 anni, andò a in Thailandia, pagò 16 madri surrogate ritrovandosi così nel 2014 con 16 figli. Il caso fu scoperto dalla polizia, lui fu indagato e fuggì a Macao: si temeva che dietro quella che fu definita "la fabbrica dei bebè" vi fosse la criminalità, la pedoflia o il traffico di organi. Dopo quattro anni il tribunale thailandese ha dovuto concludere che non sono stati commessi reati e ha deciso che i bambini, cresciuti in un istituto, siano mandati in Giappone dal padre. Si tratta, tra l'altro, dell'unico caso al mondo in cui un bimbo e poi un adolescente si ritroverà con quindici fratelli tutti coetanei.

Andiamo per ordine: la storia comincia in Thailandia nel 2014 quando in un condominio di Bangkok la polizia, su segnalazione dei vicini, entra in un appartamento dove trova nove neonati con altrettante madri. Si scopre che sono "surrogate", hanno ricevuto dei soldi per partorire per conto di altri. A pagarle (fino a 12.500 dollari) è stato un giapponese, allora ventiquattrenne, che aveva già portato in Cambogia altri tre neonati. Non solo: emerge che lui è il padre biologico, la prova del Dna non lascia dubbi. In totale, alla fine dell'inchiesta, si scopre che i figli sono 16. L'indagine era iniziata in seguito a un'altra vicenda che aveva posto seri dubbi sulla diffusione delle madri surrogate a pagamento: un donna thailandese, per conto di una coppia australiana che non poteva avere figli, era rimasta incinta di due gemelli. Prima del parto si scoprì che uno sarebbe nato down. La coppia australiana aveva chiesto alla ragazza thai di abortire, lei si rifiutò e fece nascere i due bambini. La femminuccia sana fu portata dalla coppia in Australia; il maschietto, down, fu lasciato alla madre thai. Il caso divenne pubblico, creò indignazione, ci fu anche una mobilitazione per aiutare il piccolo mentre la polizia rafforzò le indagini sul fenomeno. Si arriva così nell'appartamento, la "fabbrica dei bebè", dove gli agenti trovano bambini e le nove madri. E scatta la caccia al misterioso giapponese fuggito però a Macao. Intanto, la Thailandia , nel 2015, decide regole molto più severe sulle madri surrogate.

Alla fine si scopre che i neonati sono sedici, tutti figli del giapponese. L'avvocato di Mitsuoki chiede la restituzione dei bambini al padre, perché non ha commesso alcun reato: il suo unico obiettivo era quello di avere molti eredi. L'altro giorno è arrivata la decisione della corte dei minori: la custodia di 13 bambini va al giovane giapponese in quanto la legge sull'utero in affitto è successiva alle  nascite. Ha spiegato il giudice: «Per la felicità e le opportunità che i 13 bambini riceveranno dal loro padre biologico, che non ha una storia di cattivi comportamenti, la corte stabilisce che tutti i 13 bambini nati dalla maternità surrogata sono figli legali del querelante». Contando che altri tre neonati erano stati affidati all'uomo nel 2015, ora si ritrova con 16 figli per i quali ha già organizzato una struttura con insegnanti e bambinaie a Tokyo. I piccoli lasceranno gradualmente e, per quanto possibile, non in modo traumatico l'istituto dove sono stati ospitati a Bangkok e dove si sono affezionati al personale. Come sarà la loro vita a Tokyo impossibile prevederlo. 
 
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