Berlusconi: sono fidanzato con Francesca. Tra me e lei 49 anni di differenza

Francesca Pascale con Silvio Berlusconi
Francesca Pascale con Silvio Berlusconi
di Mario Ajello
Lunedì 17 Dicembre 2012, 09:24 - Ultimo agg. 16 Marzo, 01:01
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ROMA - Gli occhi lucidi di Maria Rosaria Rossi, che trasforma la commozione in un applauso romantico. Lo sguardo sornione, ma sentimentalmente toccato, di Paolo Bonaiuti. Ci sono loro nello studio di Canale 5, quando Berlusconi fa il grande annuncio che riguarda lei, la Francesca che ha saputo temporeggiare, la pasionaria della politica di Silvio che ha conquistato il cuore del suo idolo al momento giusto. Cogliendo la mela chiamata Cavaliere quando diventata ben matura e cotta . «E’ ufficiale, mi sono fidanzato», dice Berlusconi in tivvù, nel clima da domenica in famiglia e da recupero di qualche normalità che può piacere a un elettorato normale da riconquistare. «Finalmente sono meno solo», incalza Silvio: «Lei si chiama Francesca», ossia Francesca Pascale, «ha 28 anni», in realtà ne ha 27, «e ci sono 49 anni di differenza tra me e lei», ossia mezzo secolo. E insomma, Francesca ha saputo aspettare. Da ragazzina napoletana di Fuorigrotta, orfana di madre, da soubrette di Telecafone, da giovinetta che portava i caffè in una concessionaria di auto, da non vamp, da non bellona ma ritoccata come le donne che piacciono al Cavaliere, da pasdaran ventenne che inventò il comitato Silvio ci manchi e dal 2006 entrò nell’entourage del Cavaliere, Francesca nella sua fiaba alla fine è diventata regina. «E’ una ragazza bella di fuori e ancora più bella dentro», svela Silvio: «Francesca mi vuole molto bene e io la ricambio. Ha dei principi morali molto solidi».

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In questi anni infatti, quelli della dissolutezza berlusconiana, Francesca cercava di proteggere Silvio dalle cattive compagnie: «Vogliono soltanto sfruttarti». Tentava di allontanarlo anche facendogli scenate pubbliche da ragazze un po’ così. E insomma con la strategia dell’anti-olgettina, della ragazza acqua e sapone a cui però Silvio ha dato una casa assai signorile a Monte Mario e l’intimità da condividere a palazzo Grazioli da cui Pascale entra e esce con la sua smart, della piccola fiammiferaia che chiede il cuore del re in cambio della sua adorazione rocciosa e impermeabile a tutto, Francesca ha superato con pazienza e tenacia, capendo i punti deboli del suo amato, lo stuolo di quelle che lei chiama le «approfittatrici». Ha saputo aspettare che Silvio andasse nella polvere dell’autodistruzione e della solitudine ammessa da lui stesso e a quel punto, un anno fa, dopo averlo tanto adorato («Nella mia vita ci sono tre cose, la famiglia, la volontà del presidente e la politica»), ha sferrato il colpo del kappaò. Trafiggendo il cuore di Silvio abbandonato da tutti. Il Cavaliere la voleva candidare alla Camera nel 2008, poi si accorse che non aveva il 25 anni necessari per entrarvi. La fece eleggere allora con i voti di Nicola Cosentino alla Provincia di Napoli nel 2009, ma poi Francesca litigò con Nick ’o ’mericano di cui voleva prendere il posto di coordinatore azzurro in Campania. Quindi arriva a Roma, e lavora con Francesco Giro, allora sottosegretario ai Beni Culturali e oggi fresco autore di un libro: «La città chiara».

E in questi ultimi tempi, eccola a Malindi insieme a Silvio, di nuovo con lui allo stadio fotografati mentre tubano, e l’altro giorno in pizzeria con l’amato e sua figlia Marina: la vestale più agguerrita del berlusconismo che ha ammesso Francesca nel cuore del papà. E chissà questa fiaba nazional-popolare quanti voti porta.

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