Gli esperti sono partiti da un grande campione di donne (quasi 3400) non incinte all'inizio dello studio; tutte pianificavano, però, di avere una gravidanza nel futuro prossimo. Un check up generale della salute delle donne è stato eseguito all'inizio della ricerca.
Poi gli esperti hanno continuato a seguire quella parte del campione iniziale che è rimasta incinta (oltre 1400 donne).
Tenendo conto di tanti fattori potenzialmente in gioco, è emerso che la pressione del sangue di una donna può essere un fattore determinante per le sue chance di avere un maschio o una femmina in caso di gravidanza. In particolare è emerso che se lei ha una pressione tendenzialmente più alta (intorno a 106 millimetri di mercurio, parliamo della 'massimà, ovvero la cosiddetta pressione sistolica), le sue chance di concepire un maschietto sono superiori rispetto a coetanee con pressione intorno ai 103.
Lo studio suggerisce che la pressione del sangue di una donna è un fattore indipendente che potrebbe avere - per motivi da chiarire - un ruolo determinante nel favorire la nascita di un maschietto o di una femminuccia. Questo fatto potrebbe consentire agli studiosi di formulare ipotesi su quali fattori condizionano il rapporto maschi/femmine nelle nascite.