In tandem da Genova a Sorrento: la maratona di Alessandro contro la disabilità

Alessandro Mennella
Alessandro Mennella
di Ilenia De Rosa
Venerdì 8 Luglio 2016, 21:10 - Ultimo agg. 21:36
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CASTELLAMMARE DI STABIA - Si chiama Alessandro Mennella, è affetto dalla sindrome di Usher, malattia rara che colpisce l'udito e la vista, e ha percorso l'Italia in tandem insieme al padre. In otto giorni ha pedalato per ottocento chilometri, da Genova a Sorrento. Oggi ha fatto tappa a Castellammare di Stabia dove è stato accolto da un gruppo di podisti del territorio, dal sindaco Antonio Pannullo, dal vicesindaco Andrea Di Martino, da Gabriella Ottone, presidente dell'associazione Special needs e promotrice della rassegna «Liberamente». Domani raggiungerà Sorrento, tappa conclusiva di un percorso ricco di emozioni. 

«Abbiamo invitato Alessandro in occasione di un appuntamento importante che ha l'obiettivo di formare una coscienza di partecipazione e di impegno sociale nei confronti delle persone con esigenze speciali, tra cui anche le persone con disabilità - spiega Ottone - Si parlerà di questo argomento, infatti, nell'incontro che si terrà domani al Comune di Sorrento. Tengo a precisare, però, che l'idea del tandem è partita da lui. Sono rimasta sbalordita quando mi ha detto di voler arrivare da Genova in bicicletta». 

Alessandro è sordo e ipovedente. Con suo padre ha deciso di iniziare un percorso, una ricerca dei limiti di loro stessi e del rapporto che li lega, rappresentato dall'indissolubile «viaggiare assieme» espresso dal concetto stesso di pedalare in tandem. «La scelta del tandem non è stata casuale - afferma papà Stefano - perchè  pedalare in sintonia, insieme, rappresenta un'esperienza che rafforza il legame padre-figlio».

Alessandro è laureato in informatica e lavora come programmatore. «Trascorro le mie giornate lavorando e facendo sport - spiega Alessandro - e da qualche anno ho deciso di organizzare e partecipare a eventi con l'obiettivo di accendere i riflettori sulla disabilità e in particolare su malattie rare come quella cui sono affetto. Mi impegno affinchè si riescano a raccogliere fondi per la ricerca».
 

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