Il post choc di un infermiere del Nord: «Tra un nonno milanese e un bimbo napoletano…»

A sinistra parte del post incriminato, a destra un infermiere a lavoro
A sinistra parte del post incriminato, a destra un infermiere a lavoro
di Gennaro Morra
Martedì 13 Marzo 2018, 06:56 - Ultimo agg. 10:44
3 Minuti di Lettura
Tra sabato e domenica era diventato virale il post di un utente Facebook del nord, che, presentandosi come infermiere, sosteneva che lui, in caso di arresto cardiaco, tra un nonno milanese di 100 anni e un bambino napoletano di sei avrebbe salvato il più anziano, poiché ne avrebbe avuto più diritto essendo cittadino lombardo. Dichiarazioni farneticanti che avevano ricevuto migliaia di reazioni, condivisioni e commenti di approvazione ma anche di protesta. E, infatti, già ieri del post e del profilo del sedicente infermiere sul social network non c’era più traccia, probabilmente cancellati dagli amministratori, che erano stati subissati da una valanga di segnalazioni per contenuti inappropriati.
 
Intanto, però, c’è chi ha fatto in tempo a creare un’immagine del post, quello che in gergo si chiama screen shot, per poi denunciare il caso alle autorità competenti. «Il Movimento Neoborbonico ha inviato al presidente uscente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al nuovo presidente Attilio Fontana e all'Assessorato alla Sanità, una richiesta per avviare un'inchiesta in merito ad un tale Alessio Federico autore di un post su Facebook che in poche ore è diventato virale – annuncia Gennaro De Crescenzo, presidente dell’organizzazione, sul suo profilo Facebook –. Federico si dichiara infermiere e risulterebbe effettivamente tirocinante qualche anno fa presso la Clinica San Siro di Milano. Il post in questione è un post di stampo razzista e anche inquietante per chi esercita la professione di operatore sanitario».
 
Poi riporta uno stralcio del post incriminato, il più inquietante: «"Io dico solo da infermiere che tra un nonno milanese di 100 anni e un bambino napoletano di 6 io rianimerò sempre il nonno milanese in caso di arresto cardiaco"». E aggiunge elementi riguardanti l’autore ricavati visitandone la pagina pubblicata sul social network prima che questa fosse cancellata: «Nel profilo in questione diversi i riferimenti alla Lega, al "Grande Nord" e al gruppo "Napoli fa schifo" oltre ad altre affermazioni ("i parassiti da Roma in giù" o "le liste preferenziali per i lombardi")».
 
Il post di De Crescenzo continua, annunciando di essersi rivolto agli organismi competenti per le opportune verifiche: «Si è richiesto, quindi, alle autorità lombarde di accertare se effettivamente il Federico svolge attività in qualche struttura della regione e di valutare se non ci siano gli estremi per un'inchiesta finalizzata ad accertare l'idoneità dei titoli acquisiti dal Federico». Infine, l’intervento del presidente dei neoborbonici si conclude con una riflessione sulla discriminazione del nord verso il sud, che a quanto pare nel nostro paese è ancora attuale, nonostante i tentativi di pacificazione registrati durante la campagna elettorale appena terminata: «L'episodio dimostra ancora una volta che il razzismo antimeridionale è ancora diffuso e radicato al Nord e che, al di là delle dichiarazioni elettoralistiche, i consensi riferibili al mondo della Lega, non sono distanti da quel razzismo. Di qui la necessità di un intervento anche urgente da parte delle istituzioni lombarde».
© RIPRODUZIONE RISERVATA