Notti hard fra calcio e rugby: la pornostar
in tribunale fa tutti i nomi dei suoi amanti

La pornostar Lea Di Leo (foto archivio)
La pornostar Lea Di Leo (foto archivio)
di Luca Bertevello
Giovedì 13 Dicembre 2012, 11:24 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 18:48
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TREVISO - Vip sotto le lenzuola, ma nomi in piazza. Stavolta per la colpa non , o almeno non tutta, della pornostar castellana Lea Di Leo (all’epoca Sonia Faccio), ascoltata ieri a Marsala come testimone d'accusa nel processo che vede imputati Giuseppe Aleci, 36 anni, presidente della Imart Edizioni, e Gaspare Richici, di 28, direttore editoriale della stessa casa editrice.



I due sono accusati di aver tentato di estorcere denaro ad alcuni personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo che con la Di Leo avrebbero avuto rapporti sessuali e che la pornostar avrebbe citato, con tanto di particolari piccanti, nel suo libro autobiografico. Il problema è che, di fronte all’enormità della pubblicazione, il testo non venne mai dato alle stampe. Ma questo non avrebbe impedito agli editori siciliani di chiedere ai vip ingenti somme di denaro, variabili fra i 10 e i 40mila euro, per depennare i loro nomi da un libro che metteva letteralmente a nudo la loro virilità spiegando nel dettaglio come si erano comportati a letto.



E allo stesso modo non poteva certo impedire a quelle identità di venire alla luce assieme alla vicenda giudiziaria, diventando così di pubblico dominio. Solo per rimanere dalle nostre parti, fra gli amanti non più segreti della procace Lea ci sarebbero i calciatori Luca Toni, Marco Borriello, Reginaldo Ferreira Da Silva e Walter Bressan, ai quali va aggiunto il rugbista Dennis Dallan. E castellana è anche l’origine del trappolone: «Ho conosciuto Aleci - ha dichiarato Lea Di Leo rispondendo alle domande del pm Dino Petralia - tramite Mauro Marin, vincitore del Grande Fratello. Mi disse che questa persona avrebbe potuto pubblicare il libro che avevo scritto sulla mia vita».



Un libro che, nelle intenzioni della pornostar, non doveva lasciare nulla all’immaginazione: da Vieri a Bojinov, da Coco a Simone Inzaghi, passando per Iaquinta, Galante e Ambrosini, il porno calderone ha risucchiato un esercito di calciatori, ma la diva tv sembra non disprezzasse esperienze alternative con cantanti (Gianluca Grignani e Fabi Fibra), giornalisti (Amedeo Goria) e attori (Roberto Farnesi e Matteo Branciamore). In tribunale sfileranno tutti, più o meno dolenti, per dare la loro versione dei fatti. Lea, il suo l’ha già detto: «Mi dispiace, ma sono stati gli editori a estorcermi i nomi». Estorcere anche i soldi era un affare più complicato.
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