La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".
VENEZIA - L’intervento di manutenzione, poi forse un abito che rimane agganciato alla fresa, quindi l’orrore. Giuseppe Mascarin aveva 67 anni ed morto nel pomeriggio di ieri a causa di incidente sul lavoro avvenuto mentre stava intervenendo su uno dei macchinari per la lavorazione del mais. A nulla sono valsi gli immediati interventi, a cominciare dallo spegnimento del motore, l’imprenditore è deceduto a causa delle gravi ferite riportate.
Il terribile incidente sul lavoro si è consumato verso le 16 in uno dei silos della Ndf Azteca Milling Europe srl, nota azienda che si occupa della lavorazione e trasformazione del mais e stoccaggio dei cereali, situata in via I Maggio, appena fuori dal centro del paese, dove si notano gli imponenti silos. Circa due anni fa, un altro incidente mortale: per una tragica fatalità si trattava sempre di un manutentore, anche in quel caso di 67 anni.
Per svolgere i consueti interventi sulle strutture e per il corretto funzionamento della lavorazione, l’azienda di Ceggia si era affidata alla Maxinox, una società di Cinto Caomaggiore, stesso Comune di residenza della vittima. Ieri pomeriggio era in programma l’intervento della ditta: Mascarin arriva sul posto con un suo operaio. È una persona che sa fare bene il suo lavoro e ci presta sempre attenzione. Sono le 16 circa quando viene udito un urlo straziante. Proviene da uno dei macchinari che lavorano il mais.
Per cause ancora da accertare da parte dello Spisal dell’Asl 10 sandonatese, la vittima è rimasta agganciata alla fresa, finendo nel macchinario stesso. Gli operai intervenuti hanno subito bloccato il funzionamento delle macine e dato l’allarme, ma le ferite riportate dall’artigiano di Cinto erano troppo gravi, per lui non c’è stato nulla da fare. Dopo avere dato l’allarme, sul posto è giunto il Suem quindi i carabinieri della compagnia di San Donà di Piave e il personale dello Spisal. Informato il magistrato di turno e compiuti i primi rilievi.
La salma è stata ricomposta nella cella morturaria di San Donà. Gli inquirenti ora dovranno decidere in merito all’eventuale autopsiao. Il silos interessato dall’incidente mortale è stato posto sotto sequestro. Sconvolto l’operaio della Maxinox giunto sul posto con Mascarin, così come sono rimasti frastornati e sotto choc tutti i dipendenti dell’azienda.