Trovato l'autore dell'inno a Napoli:
è un ex ferroviere la star del web

Trovato l'autore dell'inno a Napoli: è un ex ferroviere la star del web
di Maria Elefante
Sabato 8 Ottobre 2016, 20:09 - Ultimo agg. 10 Ottobre, 10:32
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Scrivere e poi diventare famosi. Prima di Elena Ferrante c'era l'autore di «io sono napoletano». Non è un romanzo ma una nota Facebook diventata virale e condivisa da milioni di utenti. Sul web era conosciuto come Raffaele Isidro Parodi, e oggi rivendica la paternità di quell'inno a Napoli che sta facendo impazzire il web. 

Tanti, troppi anni lontano da Napoli. Dai colori della sua terra, da quel sapore di salsedine che con il vento di tramontana ti ritrovi sulle labbra. Raffaele Moccia, 64 anni, ferroviere su Facebook ha preferito restare anonimo fino ad oggi. Ha affidato il suo scritto alla pagina di Raffaele Isidro Parodi. «Io sono napoletano e...». 

Parole semplici ma efficaci, capaci di incidere nel cuore e nella mente di chi legge. Un refrain nostalgico ma al tempo stesso ricco di una densità umana fuori dal comune. Moccia ha scosso molte coscienza se il suo inno è diventato un must sui social. Vive con la moglie e due figli in un grazioso appartamento ai confini con Napoli. Per anni ha lavorato come ferroviere e oggi la pensione gli consente di  di accudire i suoi ragazzi, uno particolarmente bisognoso di cure e l'altro studente di fisica all'Università di Napoli.
 

 

Gli oltre dieci anni trascorsi nel compartimento di Cremona delle Ferrovie dello Stato sono stati duri, durissimi. Mai un giorno senza pensare alla sua terra, alla voglia di tornare. La napoletanità Raffaele non l'ha mai persa. È quel post scritto in un momento così difficile per la città, ovvero l'emergenza rifiuti del 2011, voleva aprire gli occhi a chi non capiva che sotto quei sacchetti restava la città con le sue bellezze. E alla fine quella nota che Raffaele ha affidato a Facebook ha vinto. È diventata virale, ed è arrivata nelle stanze dell'assessorato al turismo guidato da Nino Daniele che vorrebbe regalarla ai turisti in versione «cartolina» o magari inciderla su una targa e consentirne a tutti la lettura nelle stazioni della metropolitana. 

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