Quello che arriva nel piatto non
è quello che c'è sul menù: stangato

Controlli della guardia costiera sulla filiera ittica
Controlli della guardia costiera sulla filiera ittica
di Paola Treppo
Venerdì 1 Aprile 2016, 15:44 - Ultimo agg. 2 Aprile, 09:47
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FRIULI - Dal 21 al 25 marzo la Capitaneria di porto di Monfalcone ha eseguito controlli in mare, nei mercati ittici, in punti di sbarco, alberghi, ristoranti, grande distribuzione, grossisti, società import-export e vendita al dettaglio, per verificare il rispetto delle normative comunitarie e nazionali che disciplinano la cattura e commercio di prodotti ittici nelle provincie di Gorizia e Udine. L’operazione “Swordfish”, che ha interessato anche la provincia di Trieste, è stata coordinata dalla Direzione marittima di Trieste. Finalità quella di tutelare i consumatori che durante le festività pasquali hanno affollato ristoranti e alberghi.

L’attività svolta dal personale del Compartimento marittimo di Monfalcone - che comprende gli Uffici di Grado, Porto Nogaro a San Giorgio, Lignano e Marano Lagunare - ha portato all’elevazione di 4 sanzioni amministrative per 7mila euro, al sequestro di circa 30 kg di prodotto ittico di specie varie e alla denuncia di un ristoratore per tentata frode a causa di mancata corrispondenza di quanto indicato sul menu rispetto a quanto somministrato (non era riportato che il prodotto era congelato), con conseguente sequestro di 6 kg di prodotti. Le irregolarità sono state tutte riscontrate nella provincia di Gorizia e le sanzioni amministrative hanno riguardato l’individuazione di prodotto ittico privo di qualsiasi tracciabilità che ha portato al sequestro amministrativo e il riscontro di violazioni nel sistema di autocontrollo inerente le corrette procedure di abbattimento del prodotto. «Nel complesso - evidenzia il comandante Di Gioia -, a fronte di numerosi e costanti controlli le irregolarità riscontrate sono state minime e di lieve entità, a dimostrazione che l’attività preventiva e di informazione continua a essere proficua, garantendo in maniera condivisa un’ottima tutela sia della risorsa ittica che del consumatore».
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