Honda record: arriva il nuovo CR-V:
ha il diesel 1.6 più potente sul mercato

Il nuovo Suv CR-V della Honda
Il nuovo Suv CR-V della Honda
di Nicola Desiderio
Lunedì 16 Febbraio 2015, 07:50 - Ultimo agg. 16 Marzo, 16:53
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BARCELLONA – Restyling di metà vita, il primo cruise control intelligente, un turbodiesel 1.6 da 160 cv e un cambio a 9 rapporti. Stiamo parlando del Suv più venduto al mondo: l’Honda CR-V che giunge al rinnovamento di metà ciclo della sua quarta generazione con leggere modifiche estetiche e sostanziali innovazioni che accrescono ulteriormente i contenuti tecnici di un’auto nata nel 1995, venduta in 7,2 milioni di esemplari e che da due anni è l’auto a ruote alte più gettonata nel globo (l’ottava in assoluto), prodotta in 9 stabilimenti (tra cui quello britannico di Swindon) e presente in oltre 160 paesi. Numeri che ne fanno l’autentica world car di Honda.



Un 2015 di svolta per Honda. Il Suv compatto avvia per il marchio giapponese un anno campale, con più di un ritorno: quello in Formula 1 con la McLaren, la nuova Jazz, la nuova HR-V, la Civic Type R e la nuova NSX. La CR-V rinnovata si riconosce per la firma luminosa dei fari, le luci posteriori a Led, i paraurti e qualche cromatura in più che si ritrova anche nell’abitacolo. Il risultato appesantisce un po’ il look, ma non cambia la fisionomia di base del modello. Ci sono anche un altro marrone metallizzato per la carrozzeria e cerchi di nuovo disegno. L’abitacolo rimane uno dei migliori per spazio e flessibilità e l’accesso regala una scritta luminosa sia a chi sale davanti sia dietro. Gambe e testa non hanno problemi, neppure i passeggeri posteriori che non hanno tra i piedi neppure il tunnel, e per i bagagli si parte da ben 589 litri e si arriva a 1.669 reclinando in sol colpo il divano 60/40, con la comodità del portellone elettrico, apribile anche con il telecomando. Nuovo anche l’infotainment Honda Connect con schermo da 7 pollici da scorrere e zoomare attraverso indice e pollice, sistema operativo Android, processore Nvidia Tegra3 e MirrorLink per specchiare il proprio dispositivo, almeno per alcune applicazioni. Ci sono anche il sintonizzatore digitale e la telecamera posteriore.



Sorveglia con l’intelligenza di Asimo. Il capitolo tecnologia offre il paragrafo più interessante alla voce “sicurezza”, certificata a 5 stelle EuroNCAP. La CR-V di terza generazione poteva già vantare dal 2006 dispositivi come il mantenimento della carreggiata che agisce sul servosterzo, la frenata automatica, il cruise control adattativo e il controllo dell’angolo cieco nonché finezze come le cinture che si tendono automaticamente. Poi sono arrivati la frenata autonoma in città, la lettura dei segnali, la commutazione automatica dei fari, il Cross Traffic Monitor e ora c’è anche l’i-ACC (intelligent Adaptive Cruise Control). Studiato da Honda sfruttando un algoritmo sperimentato per la prima volta sull’umanoide Asimo, l’i-ACC adatta la velocità di crociera non solo in base all’andatura dell’auto che precede, ma anche prevedendo potenziali situazioni di pericolo come un’auto che proviene dal lato opposto e sta superando la linea di mezzeria oppure una che si trova nella stessa direzione di marcia e che, obbligata dalle condizioni del traffico, deve iniziare un sorpasso. Il sistema si accorge delle criticità 5 secondi prima e dunque anticipa il conducente, ma per non sorprenderlo, inizia con l’avvertirlo, quindi toglie l’acceleratore e dunque agisce sui freni.



Diesel da 100 cv/litro e 9 marce. L’altra dimostrazione di capacità tecnologica Honda la dà nel campo a lei tradizionalmente più congeniale ovvero i motori. Di sostanza tuttavia anche gli interventi all’autotelaio: le carreggiate sono più larghe di 15 mm, lo sterzo è più diretto dell’8% e le sospensioni presentano tarature diverse e geometrie che danno alle ruote una campanatura maggiore. Diventano Euro6 il 2 litri a benzina da 155 cv, disponibile a richiesta con cambio automatico a 5 rapporti e con la trazione integrale o anteriore che è invece l’unica scelta per il diesel 1.6 da 120 cv introdotto nel 2013. La novità più grande è la stessa unità, ma potenziata fino a 160 cv grazie alla sovralimentazione bi-stadio sequenziale realizzata attraverso due turbocompressori: uno grande e uno più piccolo con turbina a geometria variabile elettricamente per una pressione totale di 2 bar. Molte le caratteristiche che lo rendono il motore più raffinato della sua categoria come la costruzione interamente in alluminio, la struttura open deck, le pareti tra i cilindri sottili solo 8 mm, gli alberi a camme cavi e l’albero motore sfalsato di 6,5 mm per ridurre i carichi verticali. Particolare attenzione è stata prestata alla riduzione degli attriti interni e alle emissioni con l’adozione di un doppio EGR – uno a bassa pressione dopo i filtri e uno ad alta pressione che preleva i gas prima – oltre alla trappola per i NOx, adottata anche sul monoturbo da 120 cv per renderlo Euro6. Sostituisce il 2,2 litri da 150 cv, dunque pur avendo una cilindrata inferiore del 32%, ha coppia identica (350 Nm a 2.000 giri/min), è più potente del 6% e più leggero di 30 kg, un vantaggio che sale a 65 kg con il cambio automatico a 9 rapporti con il quale il vantaggio in efficienza passa dal 13% al 18%. La trasmissione è fornita dalla tedesca ZF, fatto alquanto insolito per Honda che le trasmissioni preferisce farle da sé, ed è montata anche sulla Acura TLX con il V6 3.5 a benzina. La Honda CR-V con il nuovo motore raggiunge 203 km/h, accelera da 0 a 100 km/h in 9,7 secondi e beve 4,9 litri/100 km pari a 129 g/km, dati che ne fanno il Suv compatto più efficiente, con il miglior rapporto tra prestazioni e consumi.



Una doppietta che mira alla regolarità. Quel che colpisce sempre salendo sulla CR-V è la grande sensazione di spazio che trasmette. Eravamo molto curiosi di provare il nuovo motore e diciamo subito che chi si aspetta un V-TEC a gasolio è fuoristrada. Il diesel biturbo esalta infatti la naturale indole familiare della giapponese e – a dire il vero – non gradisce neppure tanto gli alti regimi e non fornisce risposte brutali. La gradualità anzi è la sua migliore caratteristica, tanto da mascherare le sue reali prestazioni, ma basta vedere il tachimetro per vedere con quale rapidità salga e come sia relativamente facile trovarsi ad andature da ritiro patente. Ottimo come sempre il cambio manuale, corto e veloce, e riuscito l’accoppiamento con l’automatico a 9 rapporti che esalta il comfort della vettura, fornendo sempre il rapporto giusto e permettendo al CR-V di viaggiare a 130 km/h con il contagiri a soli 1.750 giri/min, con un leggero disturbo aerodinamico. Un motore dunque che conferma la personalità fondamentalmente tranquilla e rassicurante della giapponese e anche il comportamento stradale segue la stessa linea di pensiero, mettendo al riparo da qualsiasi sorpresa e garantendo un buon comfort sulle sconnessioni



La biturbo a 30mila euro. La nuova Honda CR-V sarà in vendita dal fine settimana del 18-19 aprile con un listino che prevede 4 allestimenti (Comfort, Elegance, Lifestyle ed Executive) e un listino non ancora definito nei dettagli, ma che dovrebbe mettere a disposizione la versione con motore 1.6 da 120 cv a 27mila euro mentre per quella da 160 cv con il cambio automatico sarà necessario aggiungere 3mila euro.



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