Hyundai i20, la Corea dell'Ovest:
una nuova compatta per l'Europa

La nuova generazione di Hyundai i20
La nuova generazione di Hyundai i20
di Nicola Desiderio
Giovedì 30 Ottobre 2014, 07:48 - Ultimo agg. 4 Novembre, 22:02
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OFFENBACH – La Hyundai i20 è il modello con il quale la casa coreana continua la propria offensiva in Europa con l’obiettivo di contare di più anche nel segmento B che si annuncia combattutissimo con l’arrivo delle nuova Opel Corsa, Mazda2 e Skoda Fabia che, insieme alla nuova i20, faranno il loro debutto il 2 ottobre prossimo al Salone di Parigi.

Marcia alla turca. La presenza di Hyundai in questa fascia di mercato è partita nel 2002 con la Getz ed è continuata nel 2006 con la i20, venduta in circa 400mila esemplari, un decimo dei quali in Italia, prodotti in India a Chennai con carrozzeria 3 porte e a Izmit in Turchia per quelli a 5 porte. Con l’arrivo della seconda generazione, l’impianto turco, grazie anche ad un investimento di 508 milioni di Euro che ne porta la capacità a 200mila pezzi all’anno, diventa l’unico terminale produttivo e la i20 a sorpresa si sdoppia in due varianti: una 5 porte a caratterizzazione familiare e un’inedita i20 Coupé 3 porte il cui arrivo è previsto nel corso del 2015.

Deciso il salto nei volumi, soprattutto per l’Italia: 100mila unità all’anno, 24mila delle quali, pari al 3% del segmento, per il nostro paese dove lo scorso anno non si sono superate le 8mila con un 1,3% di quota.

Tedesca di nascita. La nuova i20 è stata disegnata presso il centro stile Hyundai di Rüsselsheim – sì, proprio la sede della Opel – e sviluppata presso il centro tecnico di Offenbach, località che si trovano entrambe nelle vicinanze di Francoforte, a dimostrazione del fatto che la nuova nata è stata pensata espressamente per l’Europa. Completamente nuova la piattaforma e la scocca è costituita per il 42% di acciai alto e ultraresistenziali grazie ai quali la resistenza torsionale è cresciuta dell’81% così da consentire ai tecnici di raggiungere un equilibrio più elevato tra comfort, comportamento stradale e protezione per gli occupanti in caso di incidente. Totalmente nuovi anche sterzo, più diretto, e le sospensioni, dotate di ammortizzatori verticali ed escursioni più generose, a tutto vantaggio dell’isolamento dalle asperità.

Stile tondo e tanto spazio. Oltre la sostanza, anche la forma è le dimensioni sono cambiate. La nuova Hyundai i20 è più lunga (4.035 mm, +40), più larga (1.734, +24) e più bassa (1.474 mm, -16) mostrando così proporzioni più dinamiche, ma con forme meno taglienti e spigolose di quelle improntate alla filosofia stilistica “fluidic sculpture” inaugurata con la ix35. La i20 di seconda generazione tende ad essere viceversa più morbida e rassicurante, con fianchi lisci e citando anche alcune concorrenti tedesche e francesi. Così facendo riesce ad essere anche più aerodinamica con un cx che scende da 0,32 a 0,30. Il passo di 2.570 mm (+45) crea le premesse per un abitacolo tra i più ampi della categoria, soprattutto per le gambe e per i bagagli che hanno a disposizione 326 litri che diventano 1.042 abbattendo il divano posteriore 60/40. Nuova anche l’ergonomia, con la strumentazione che ha al centro un display Oled da 5 pollici e la consolle centrale orientata verso il guidatore di 5 gradi.

Soprattutto comfort e praticità. Per la comunicazione si può avere un sistema telematico con schermo a sfioramento da 7 pollici o una docking station per fare del proprio smartphone l’interfaccia uomo-macchina per la navigazione, l’audio e altri servizi. Per i rivestimenti dei sedili si possono avere il tessuto o la pelle mentre 4 sono le combinazioni cromatiche, anche bicolore. La climatizzazione si potrà avere anche bizona con regolazione del mezzo grado, in combinazione con il vano portaguanti refrigerato e addirittura anche con la bocchetta posteriore, una particolarità che talvolta manca anche a vetture di due segmenti superiori. Altrettanto esclusivi sono il volante riscaldabile e il tetto panoramico apribile. Hyundai invece non ha preferito strafare con la dotazione di sicurezza mantenendosi a un livello giusto per questa classe di vetture, senza rischiare effetti collaterali sul prezzo. Ci sono 6 airbag, ESC con hill start assist, sensore pressione pneumatici, l’hazard che si attiva nelle frenate d’emergenza, i fari di svolta e il lane departure warning.

Sul sicuro per i motori. I motori saranno tutti Euro6. Al lancio di saranno due unità a benzina dotate di doppio variatore di fase: 1.2 da 75 cv o 84 cv (anche GPL) e 1.4 da 100 cv che, in alternativa al cambio manuale a 5 rapporti, avrà un automatico a convertitore di coppia a 4 rapporti, sperando che presto arrivi qualcosa di più moderno. Si parla di un doppia frizione a secco con 7 rapporti. Per i diesel ci saranno ancora il 3 cilindri 1.1 da 75 cv e l’1.4 da 90 cv per i quali l’omologazione Euro6 è stata ottenuta ottimizzando l’impianto di iniezione, la combustione, il ricircolo dei gas di scarico e l’adozione di una trappola LNT per gli ossidi d’azoto. Naturalmente non finirà qui: senza precisare per quale vettura, la Hyundai ha già annunciato l’arrivo di un 3 cilindri mille turbo a iniezione diretta mentre la coupé 3 porte avrà una motorizzazione in grado di darle prestazioni sportive, degne di un’auto che ha ottenuto qualche giorno fa la sua prima vittoria nel WRC proprio in Germania, in casa della Volkswagen Polo che finora ha dominato e davanti a Citroën DS3 e Ford Fiesta, avversarie della i20 nelle competizioni così come sul mercato.

Nuovo anno, nuovo inizio. La Hyundai i20 sarà lanciata a gennaio e il listino, che si annuncia concorrenziale, sarà già pronto per la fine di novembre in modo da preparare al meglio una partenza a pieno ritmo delle vendite. Come gli altri modelli in gamma, la nuova nata offrirà l’ormai famosa copertura Tripla 5, ovvero 5 anni di garanzia, soccorso stradale e controllo gratuiti senza limiti di chilometraggio.

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