NAPOLI - «Non si era mai visto un sindaco uscente senza soldi, che ha avuto contro tutti i poteri forti, il governo, la camorra, tutti i partiti politici, arrivare primo al ballottaggio distanziando di 18 punti il secondo arrivato. È l'inizio di una rivoluzione che far parlare di Napoli nei prossimi cinque anni». Così il sindaco uscente di Napoli, Luigi de Magistris, commenta l'esito del voto amministrativo aprendo la conferenza stampa convocata in un hotel di Napoli.
«Siamo diventati un soggetto politico nazionale e internazionale. Siamo un unicum - aggiunge - Noi vogliamo avere un ruolo internazionale. Vogliamo che si guardi a Napoli come un nuovo soggetto, come Atene e Barcellona. Voglio fare di Napoli un soggetto politico di liberazione contro il sistema politico oppressivo, mafioso e liberista. Ma non ho alcuna intenzione di candidarmi da nessuna parte e di questo movimento parlerò dal 20 giugno. Ora, e fino al 19 giugno, dobbiamo pensare a convincere gli astenuti, e a parlare agli elettori del Pd e di M5S».
Già, il Pd, il grande sconfitto di questo primo. «Lo dissi anche cinque anni fa: se il Pd vuole rinnovarsi a Napoli io posso essere lo strumento. Ma sia chiaro, non mi candido a fare io il commissario», scherza de Magistris. «Renzi - ha osservato de Magistris - si è presentato come un rottamatore, ma qui a Napoli ha cercato di fermarmi con un'operazione di saldatura schierando il governo e De Luca - che aveva detto non avrebbe fatto campagna elettorale - al fianco della Valente. La vera operazione di rottamazione l'abbiamo fatta noi. Credo - ha aggiunto - che il Pd debba affrontare una questione interna forte». De Magistris ha fatto anche un passaggio sulle travagliate primarie del Pd: «Quasi peggiori di quelle di cinque anni fa che mi convinsero a candidarmi» ha detto.