Kaufmann a Napoli. Oggi e domani due inserti speciali de Il Mattino

Kaufmann a Napoli. Oggi e domani due inserti speciali de Il Mattino
Domenica 11 Settembre 2016, 14:18 - Ultimo agg. 12 Settembre, 07:57
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Due inserti di quaranta pagine: uno allegato a «Il Mattino» di oggi 12 settembre e uno al quotidiano di domani. È quanto abbiamo preparato per presentare prima e raccontare dopo l’evento Kaufmann al San Carlo. Un evento che è verace, global, glocal. Che porta sul palco del teatro più bello del mondo il tenore più famoso al mondo, alle prese con la canzone più internazionale mai esistita, quella napoletana.

Doppio inserto con doppia copertina d’artista, come si addice per occasioni così prestigiose: quella di oggi è stata realizzata da Mimmo Paladino, il cui segno grifferà anche la serata, quella di domani da Francesco Clemente. Artisti campani di portata internazionale. A raccontare Kaufmann, le canzoni napoletane in scaletta, le sorprese preparate dall’orchestra del San Carlo, lo spettacolo costruito intorno al tenore e alla melodia partenopea da Ruggero Cappuccio, e gli articoli di Gerardo Ausiello, Maria Chiara Aulisio, Davide Cerbone, Francesco Durante, Ruggero Cappuccio, Fabrizio Coscia, Roberto De Simone, Placido Domingo, Titta Fiore, Pietro Gargano, Luciano Giannini, Gioacchino Lanza Tomasi, Donatella Longobardi, Wanda Marasco, Giuseppe Montesano, la cantante Noa, anch’ella esperta di melodia napoletana, il poeta Salvatore Palomba, Alessandra Pacelli, Mariella Pandolfi, Silvio Perrella, Giovanna Tinaro, Pietro Treccagnoli, Federico Vacalebre e Stefano Valanzuolo.

Oggi leggeremo la storia del tenorissimo, il suo prossimo appuntamento internazionale diretto a Londra da sir Antonio Pappano, la storia che sta dietro alcune delle canzoni che Kaufmann ha incluso nel suo nuovo disco «Dolce Vita» e che saranno proposte nella serata: «Fenesta ca lucive», «Torna a Surriento», «Passione», «Core n’grato» e la «Caruso» di Lucio Dalla che chiama in causa un altro dei temi forti degli scritti contenuti nell’inserto: la storia di don Enrico, il tenore che diffuse la canzone napoletana e il grammofono nel mondo, se non la prima, la più importante delle grandi voci belcantistiche dedite al repertorio di cui non mancheremo di narrare la storia, dagli esordi sino ai giorni nostri, sino all’acuto della «Dolce Vita» dell’artista tedesco.

Domani la cronaca, davvero a caldo, dell’evento: parole e fotografie per riportare Napoli al suo ruolo di capitale culturale e la melodia partenopea al centro di un’attenzione mediatica e artistica che potrebbe avere importantissime ricadute anche in termini di turismo e di filiera produttiva.

r.s.
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