«L'amore non è solo questione di età»

Lucia (Paola Cortellesi), cantante jazz, è single per scelta: dopo la fine del matrimonio sugli uomini ha «messo una croce»; la sua migliore amica è Maria (Micaela Ramazzotti), divorziata e con due figli a carico: per lei ora ogni occasione è buona per portarsi a letto il primo venuto e, alle brutte, chiede aiuto a Lucia per togliersi di torno l'intruso. Quando, una mattina, Maria si sveglia dopo l'ennesima notte «brava», scopre che Luca (Eduardo Valdarnini), l'«uomo perfetto» incontrato la notte precedente, è in realtà poco più di un ragazzo di soli diciannove anni. Come se non bastasse, visto che i due erano pesantemente ubriachi, lui è convinto che la donna con cui ha folleggiato fosse Lucia. È questo il punto di partenza di «Qualcosa di nuovo», scritto (con Giulia Calenda e Paola Cortellesi) e diretto da Cristina Comencini, adattando per il cinema la sua piéce teatrale «La scena», applaudita nella stagione 2013-2014, interpretata da Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti. Prodotto da Cattleya e Rai Cinema, «Qualcosa di nuovo» arriverà il prossimo 13 ottobre nelle sale italiane, distribuito da 01 in 350 copie. Ieri la Comencini lo ha presentato alla stampa accompagnata dal cast, che comprende anche la performer teatrale Eleonora Danco (regista di «N-Capace»), qui nei panni di Flavia, collega di lavoro di Maria.

«Io ho sempre pensato che anche le donne possano essere stronze», puntualizza fin dall'inizio la regista a chi le fa notare che le due amiche non è che ci facciano una figura splendida nella vicenda: «Le donne non sono meglio degli uomini: colpe e meriti sono spartiti equamente, è solo sulle pari opportunità che gli uomini hanno vantaggi ingiustificati». Ma non è questo il tema che le preme affrontare, né tantomeno pensa di aver fatto un film sulla moda dei «toy boy»: «Lo troverei un cliché insopportabile, figlio della eccessiva semplificazione dei nostri tempi. Qualcosa di nuovo non è un film su donne mature che vanno a caccia di rapporti coi ragazzi: loro non hanno cercato l'avventura ma, per una serie di coincidenze, si sono trovate a misurarsi con un giovane uomo di un'altra generazione. Se pensate al free-cinema inglese degli anni '60, a un film come Harold e Maude, dove tra l'altro la differenza d'età era molto più marcata, nessuno si sognava di definire Harold un toy boy, quella era una bellissima storia d'amore. Qui l'idea è che due generazioni diverse possono parlarsi liberamente, aiutandosi reciprocamente a crescere, maturare e stare meglio con se stessi».

Non è un caso che il titolo iniziale del film fosse «Principianti assoluti», in seguito bocciato perché esiste già «Absolute Beginners» di Julian Temple, film da cui comunque «Qualcosa di nuovo» prende la title-track, cantata da David Bowie. Rispetto al fortunato copione teatrale la versione cinematografica fa alcune sostanziali modifiche: «Il personaggio di Lucia a teatro era un'attrice e qui, per sfruttare le doti canore di Paola, è diventata una cantante», racconta la Comencini, «pur espandendo l'unità di tempo e luogo della storia abbiamo comunque scelto di tener fuori tutto il mondo esterno ai tre protagonisti. È una commedia tra immaturi, principianti appunto, ed è divertente vedere due donne quarantenni (che hanno molte delle caratteristiche personali delle attrici) e un ragazzo di vent'anni, ugualmente sorpresi e imbarazzati da quanto sta succedendo loro».

Entusiaste del clima respirato sul set le protagoniste perché, dicono quasi in coro, «essere diretti da una donna come Cristina è totalmente diverso dall'approccio registico di qualsiasi uomo». «Lei è accogliente, quasi materna, è stata persino capace di decidere di interrompere le riprese quando ha visto che, alla fine di una giornata, eravamo ormai stanche, e ci ha proposto di rifare la scena la mattina dopo, riposate: un regista non avrebbe mai avuto una simile delicatezza e intelligenza: la mattina dopo è stata buona la prima».