Dopo Harry Potter, arrivano al cinema
gli animali fantastici di J. K. Rowling

Dopo Harry Potter, arrivano al cinema gli animali fantastici di J. K. Rowling
di Oscar Cosulich
Martedì 15 Novembre 2016, 08:35 - Ultimo agg. 10:38
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Il 17 novembre David Yates, regista degli ultimi quattro capitoli cinematografici di Harry Potter, torna nel mondo magico degli otto film tratti dai sette bestseller di J. K. Rowling. Il maghetto ha affascinato gli spettatori di tutto il mondo nel decennio 2001-2011 e la sua saga ha fruttato più di 7,7 miliardi di dollari ai botteghini cinematografici, prima di approdare a teatro con il fenomeno «Harry Potter e la maledizione dell'erede», ora in scena a Londra.

Con «Animali Fantastici e dove trovarli» (distribuito dalla Warner Bros. in oltre 750 sale), abbandoniamo la Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, dove l'undicenne Harry Potter interpretato da Daniel Radcliffe è cresciuto e si è evoluto anno dopo anno davanti agli occhi degli spettatori e approdiamo nella New York del 1926. Dopo una scena che non è lecito rivelare, si arriva all'immigrazione insieme al bizzarro Newt Scamander, interpretato da Eddie Redmayne, già premio Oscar per la mimetica interpretazione di Stephen Hawking nella «Teoria del tutto» (l'attore ha avuto anche la nomination per il ruolo di transessuale in «The Danish Girl»). Scamander (in italiano Scamandro) è lo pseudonimo con cui J. K. Rowling ha pubblicato nel 2001 «Fantastic beasts and where to find them» («Gli animali fantastici: dove trovarli», Salani 2002).
 

Il volumetto è la copia di uno dei libri di testo obbligatori per gli studenti del primo anno ad Hogwarts. Scamandro è un famoso «magizoologo» (la magizoologia cura le creature mamgiche) e il volume, oltre alla storia della magizoologia, descrive 75 specie magiche di tutto il mondo. Ma come si arriva, da questo libricino, a concepire una saga cinematografica che, inizialmente pensata come trilogia, è oggi pianificata in ben cinque film che, partendo dal 1926 negli Stati Uniti, ci condurranno in Europa, per concludersi nel 1945? «Il ciclo narrativo cinematografico di Harry Potter ormai è concluso», spiega il regista David Yates, ieri a Londra col produttore David Heyman (responsabile di tutti i film dedicati all'occhialuto maghetto) e il cast, per presenziare l'anteprima del film: «Però con Heyman avevamo pensato che avremmo potuto tornare in quel mondo girando un finto documentario su Scamandro, volevamo farne un ibrido, a metà tra i film di David Attenborough e i trucchi di David Copperfield. Quando David Heyman ha contattato Jo, per sentire cosa ne pensasse di questa idea, lei ci ha spiazzato: la Rowling aveva già iniziato a scrivere la sceneggiatura di questo film e, a grandi linee, ha spiegato come svilupperà la saga. Al momento sta scrivendo la sceneggiatura del secondo film degli Animali fantastici, quindi il futuro è ancora ignoto, ma per noi questo è estremamente stimolante».

Il regista assicura che, al momento, è certo di dirigere solo il secondo capitolo della saga («un passo alla volta, ognuno di questi film impegna due anni di vita»), mentre i protagonisti hanno già firmato un contratto per tre film. Vediamo intanto cosa succede in questo primo capitolo: due ore di sfrenata fantasia visiva dove incontriamo una serie davvero «fantastica» di animali, a cominciare dall'irresistibile Niffler (in italiano Snaso), incrocio tra una talpa e un ornitorinco, con abitudini da gazza ladra, la cui passione per tutto ciò che luccica dà il via agli eventi. Scamandro, infatti, arriva a New York con la sua valigetta (il cui interno ha dimensioni magicamente sconfinate), ricolma degli animali che ha raccolto in giro per il mondo, ma lo Snaso gli scappa: «Scamandro ha una sola passione: gli animali, li vuole tutelare e proteggere dalle minacce dell'uomo, la specie più pericolosa del pianeta», spiega Redmayne, «nel film la gente tende a fraintendere il mio personaggio, ma lui non se ne cura: è empatico con i suoi animali e questo è più che sufficiente. All'inizio del film, ho definito fisicamente il personaggio dopo un lungo colloquio con Jo e il regista: Newt doveva avere il sapore di certi film muti, c'è in lui qualcosa di Chaplin e Buster Keaton, nella sua camminata ho messo anche la fisicità di Jacques Tati».

Come nella saga di Potter il protagonista trae forza dai suoi compagni d'avventura, qui Scamandro vanta l'ausilio di un gruppo fidato cui appoggiarsi. Le streghe Porpentina Goldstein (Katherine Waterston), che inizialmente vuole arrestarlo per violazione dell'obbligo di segretezza dei maghi, ma è costretta a cambiare idea nel corso degli eventi, sua sorella Queenie Goldstein (Alison Sudol) e, soprattutto, Jacob Kowalsky (Dan Fogler), un babbano (in America sono definiti No-Mag) che, sognando di aprire una pasticceria, va in banca a chiedere un finanziamento e si trova nel caos provocato dallo Snaso, vanamente inseguito da Scamandro. Jacob è così catapultato nell'universo magico garantendo l'alleggerimento comico in un film dove non mancano elementi «dark». «Eddie e io, fisicamente, ricordiamo Stanlio e Ollio, o Gianni e Pinotto e abbiamo inserito elementi di slapstick comedy nelle nostre scene, come quando devo entrare nella valigia magica e resto incastrato», dice lui. Quello che è certo, al momento, è che il secondo capitolo (uscita prevista nel 2018) vedrà i quattro eroi in Europa, ma questa volta, anziché nel Regno Unito, l'azione sarà a Parigi, alla faccia della Brexit.
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