Quando la schiavitù operaia è normalità, D'Ambrosio all'Est Film Festival

Quando la schiavitù operaia è normalità, D'Ambrosio all'Est Film Festival
di Erminia Pellecchia
Martedì 19 Luglio 2016, 19:15 - Ultimo agg. 20 Luglio, 13:42
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Quando la schiavitù operaia è normalità. Soprattutto nel Sud. E' sulla piaga del lavoro nero che si concentra il film “Due euro l'ora”, opera prima del regista salernitano Andrea D'Ambrosio, che ne firma la sceneggiatura con Donata Carelli.

Il filmaker di Roccadaspide, vincitore del Nastro d'Argento con “Biutiful cauntri”, documentario sulla Terra dei Fuochi, si è ispirato a una storia vera: la tragedia del rogo del materassificio Bimaltex di Montesano sulla Marcellana il 5 luglio del 2006, due operaie morte - Maria Mercadante di 49 anni e la quindicenne Giovanna Curcio - davanti agli occhi e all'omertà di tutti. Con scrittura schietta e lontana dal familismo lacrimevole, ma con inserimenti calibrati da commedia dei sentimenti, trasferisce il dramma a in un garage di Montemarano, utilizzato come sartoria clandestina da un datore di lavoro rozzo e violento, Enzo De Blasi, cui presta il volto, con ironia sottile, Peppe Servillo. Nella fabbrichetta di un anonimo e povero paesino si concentrano le vicende, tra difficoltà, amicizia, amore, voglia di riscatto e speranza in un futuro migliore, di due donne: Rosa (Alessandra Mascarucci, al debutto), diciassettenne abbandonata dalla madre e in conflitto con il padre e Gladys (Chiara Baffi), emigrata di ritorno dal Venezuela e impiegata “per due euro l'ora” in quel laboratorio abusivo.

Già sul podio come “migliore nuova proposta” del Bari International Film Festival, la pellicola sarà in corsa, tra sette lungometraggi di sette autori esordienti (quattro gli inediti), per l'Arco d'Oro dell'Est Film Festival di Montefiascone, diretto da Vaniel Maestosi e Glauco Armonte. A decidere il vincitore la giuria di esperti presieduta da Giampaolo Sodano, ex direttore di Rai2 e della casa di produzione Eagle Pictures. La vetrina del cinema indipendente (22-31-luglio) festeggia le prime dieci candeline col botto, tra fuochi d'artificio e la presenza del vulcanico Carlo Verdone, “amico” di lunga data della kermesse che ha come location lo storico borgo della Tuscia celebre per il suo vino. L'attore inaugurò nel 2009 la sezione “Arco di Platino. Premio Italiana Assicurazioni” e ora sarà premiato con l'Arco di Platino Speciale coniato per il decennale, mentre quello 2016 sarà assegnato al supermattatore Gigi Proietti. Tra gli altri ospiti “in”, che sfileranno sul red carpet di piazzale Frigo, Paolo Genovese, vincitore del David di Donatello di quest’anno e Claudio Giovannesi, unico regista italiano a partecipare all’ultimo Festival di Cannes. Tra gli oltre trenta eventi anche due omaggi a due protagonisti del cinema Made in Italy, scomparsi recentemente: Ettore Scola e Bud Spencer. E torna, nelle restaurate Carceri Papaline, il connubio tra pittura e cinema con la mostra di Francesco Ferrari. Spazio anche ai documentari, tutti sul tema “Lo straniero”, inteso come condizione esistenziale, cioè di chi non conosce ciò che ha davanti e teme la diversità: il migliore, riceverà l'Arco d'Argento.
 
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